Io credo che studiare l’armonia sia una delle cose più importanti che ci sia per un pianista. Sì certo, saper eseguire bene un brano è importante ma.. a che serve riprodurre uno spartito senza comprenderlo?
Leggere le note è solo la parte superficiale, mentre fare un’analisi delle spartito significa entrare dentro a quel dato pezzo, capire come è stato concepito, e secondo quali criteri.
Da quando studio armonia in conservatorio mi sono accorto di molte cose. Quello che prima facevo per intuito, ora lo faccio perché so che ci sono delle regole rigide in vigore.
L’esperienza e il mio smanettare sulla tastiera, mi hanno portato a comprendere queste conoscenze in maniera intuitiva, ma solo ora scopro che esistono delle regole precise che ti vietano alcuni movimenti fra le parti ecc..
Inoltre, un buono studio dell’armonia ti aiuta a migliorare la lettura a priva vista di uno spartito. Studiando le funzioni, riesci già ad immaginare più o meno come andrà un dato brano. Certo, capire un brano di Schumann forse no, ma una sonatina di Clementi sarà possibile, dato che sono costruite sugli elementi base dell’armonia classica.
L’armonia dovrebbe essere studiata sin da subito a mio parere, proprio come ho già detto in questo post, poiché deve andare di pari passo con la comprensione dello spartito.
Io non sono questo grande esperto in ambito di Armonia, ma voglio iniziare a darti qualche consiglio, e nel corso dei prossimi articoli te ne darò di altri! 😉
Esercizio n.1
Inizia a prendere degli spartiti semplici di musica classica: Sonatine di Clementi, Sonatine di Mozart, Esercizi del Beyer, Corali facili di Bach ed inizia ad individuare gli accordi all’interno dello spartito e a denominarli. Ecco qui di seguito qualche esempio:
Devi quindi considerare il basso (ovvero le note della sinistra), ma devi anche considerare le note della mano destra. Per esempio nella prima battuta abbiamo il Do con la mano sinistra e con la destra Do, Mi, Do, Sol, Sol. Insomma, quale accordo ha mai queste note? Do + Mi + Sol? Sicuramente Do maggiore, quindi ce lo scriviamo.
Non possiamo ancora dire di effettuare un’analisi dello spartito ma..per cominciare va più che bene!
Tutto chiaro? Qui di seguito alcuni spartiti semplici sulla quale poter lavorare 😉
Buoni compiti di armonia! 🙂
ps. per avere un manuale completo di armonia, ti consiglio di acquistare Armonia (I manuali EDT/SIDM), uno dei manuali più autorevoli.
Christian Salerno
il trattato di armonia di alfredo de ninno, lo conosci????
Ciao Simone! No, non lo conosco! Ne sei in possesso?
si lo comprato son 2 volumi è un gran bel mattone, è per la musica classica mi sa….
mi hanno detto che il manuale d'armonia piston è il migliore
Infatti, è quello che so anche io.. 🙂
eheh.. auguri allora con lo studio! 😀
Uhm… la Gymnopedie non è che sia proprio un pezzo semplice da analizzare: è molto poco tonale, rischia di confondere le idee a chi inzia.
Com'è andato l'esame? 🙂
berebè
Sì è vero, non è proprio il massimo dei pezzi classici ma se non altro si tratta di 4 accordi di numero 😀 L'esame è andato bene, grazie mille! 🙂
Ciao chris ! Per l'analisi vera e propria come funziona ? 🙂 Io sto studiando dal piston quindi so un pò di regole per le successioni , quello che voglio chiederti più precisamente è se anche le note suonate con la mano destra (eventualmente nella melodia) hanno un ruolo nelle successioni ..
Ciaoooo! 😉
La melodia ha un ruolo solo se si sta studiando un brano a "parti reali" come per esempio un corale di Bach 🙂
Che vuol dire a parti reali ? 🙂
Difficile da spiegare ma ci provo: è quando in uno spartito abbiamo 4 voci che devono avere un senso, sia singolarmente che fra di loro. E queste 4 voci vanno gestite seguendo alcune regole. Questo tipo di scrittura è a "parti reali". 😉
La mia esperienza è passata attraverso questi trattati di armonia:
1) Schoenberg, Manuale di armonia
2) Korsakov, Trattato pratico di armonia.
3) Piston, Armonia
4) Dubois, Trattato di armonia teorico e pratco
Il n. 1 sarebbe anche buono ma è pieno di digressioni critiche sul metodo di insegnamento tradizionale, che lo rendono impraticabile per chi inizia.
Il 2 è esattamente l'opposto, un succinto volumetto che ha i pregi di insegnare
solo la pratica e di avere buoni esercizi.
il 3 è un buon trattato, pieno di esempi tratti da famosi brani di classica, ed è
orientato più verso la pratica, cioè mostra quello che han fatto più spesso
i compositori.
il 4 è datato ma per lo studio è buono; ha abbinato anche un volume con le
soluzioni degli esercizi.
Poi ci sono anche i trattati di contrappunto, ma di questo parleremo prossimamente.