Pianoforte complementare, cos’è? Perché? - Christian Salerno
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Pianoforte complementare, cos’è? Perché?

Nella società d’oggi chi non conosce l’inglese è spacciato. Ormai i tempi sono cambiati, viaggiare costa meno, ci si sposta anche di tanto per lavoro e sono sempre di più gli italiani che si trasferiscono all’estero a vivere.
Sono sempre più ambiti mete come la Germania, l’Australia e la Spagna. Proprio in Spagna, a Tenerife (nelle Isole Canarie) si è trasferito un mio amico, Marcello Marchese. Esperto di Internet Marketing e di tecniche di persuasione. Sai come si vive lì? Te lo faccio dire da lui:
“Una delle bugie più grosse che gli italiani continuano a raccontarsi è la convinzione che “nonostante tutto, l’Italia è uno dei paesi in cui si vive meglio”. Alcune delle caxxate che potrai sentire in giro andando in Sicilia: “Eh, ma il mare che abbiamo noi, ce lo invidiano tutti” oppure “Eh, da noi c’è sempre sole”, “Eh, la ma simpatia e cordialità nostra…”. “Eh, noi sì che ci godiamo la vita”.

 

 
Basterebbe vivere qualche settimana in posti come Tenerife per capire il livello di bugie che vengono raccontate, anche inconsapevolmente. Dopo aver ri-sperimentato l’inverno per qualche giorno a Parigi, tornando qui con 20 gradi è saltata fuori la realizzazione che “Diamine, allora esiste veramente un posto dove IL TEMPO È SEMPRE BELLO, dove puoi letteralmente saltare le stagioni sfavorevoli.” Ma non è solo il tempo che ti colpisce di Tenerife: – La gente molto più rilassata e cordiale che *veramente* si gode la vita (non come gli italiani)”. 
 
Qui le persone lavorano fino alle 5 con una bella siesta d’intermezzo e poi hanno tutto il tempo per andare al mare a farsi una birra oppure andare in palestra e curare il proprio corpo (quante persone con un fisico in salute conosci in Italia? Io vedo solo foto di gente col panzonello) – Il sapore della frutta: per anni ci hanno ripetuto la cazzata della “Conca D’Oro”. Basterebbe provare i mandarini qui per notare subito la differenza. Riscoprirete il loro vero sapore, insieme ad altri tipi di frutta come mango, papaya… che in Italia neanche vi portano. – Il costo della vita: benzina ad 1 euro, assicurazione auto sui 250 euro all’anno, spesa abbondante con 30 euro, voli a metà prezzo verso la Spagna per i residenti (e tu ancora paghi il biglietto del traghetto per arrivare in Calabria?) Aprite gli occhi e cominciate a capire che fare un biglietto di sola andata non è solo una remota possibilità, ma il più grande favore che farete alla vostra vita!”
Piuttosto convincente Marcello, vero? A furia di vivere in Spagna presto imparerai lo Spagnolo, ma una lingua che ti permette di avere l’accesso ovunque è l’Inglese. Ma perché proprio questa lingua? Perché è considerata una delle più semplici! La lingua italiana, per quanto bella possa essere, per quanto musicale sia, è troppo complicata per renderla una lingua internazionale. Proprio per questo si è preferito utilizzate l’Inglese con la sua grammatica piuttosto semplice.
 
Se per le lingue l’inglese è definita la lingua per eccellenza, in musica lo strumento per eccellenza è il Pianoforte. Il pianoforte, oltre ad essere considerato lo strumento principe, è anche uno strumento estremamente didattico. Grazie alla tastiera è semplice capire concetti come: intervalli, accordi, arpeggi e così via.
 
E’ uno strumento completo, poiché dotato di polifonia, sviluppa la lettura contemporanea su due pentagrammi e sviluppa la coordinazione. Per tutte queste ragioni, i cantanti e gli altri strumenti sono obbligati a frequentare il corso di pianoforte complementare. Dalla serie “è bene che conosci bene la tua lingua, ma ora devi imparare anche l’inglese”.
Così, gli altri strumentisti, devono seguire il corso di pianoforte parallelamente al corso di strumento principale. Il corso di pianoforte complementare non è così rigido come il corso di pianoforte principale. Stiamo parlando pur sempre di un secondo strumento e di ragazzi che spesso non hanno un pianoforte a casa o che nemmeno piace a loro questo strumento.
A secondo del Conservatorio, vengono richieste alcune competenze. In alcuni Conservatori, per l’esame di licenza in pianoforte complementare è richiesto:
  • Esecuzione di uno studio scelto dalla Commissione su 6 presentati dal candidato, tratti dagli Studi sul meccanismo del Duvernoy (op. 120).
  • Esecuzione di una sonatina scelta dalla Commissione su tre presentate dal candidato, tratte dalle sonatine di Clementi.
  • Dar prova di saper eseguire scale maggiori e minori, arpeggi, consonanti e dissonanti.
Per i cantanti invece le prove sono leggermente differenti:
  • Esecuzione di due studi scelti dalla Commissione su sei presentati dal candidato, tratti dagli studi di Czerny riveduti da Germer (1° volume).
  • Esecuzione di una sonatina scelta dalla commissione fra tre presentate dal candidato, tratta dalle sonatine di Clementi.
  • Dar prova di saper eseguire scale maggiori e minori, arpeggi, consonanti e dissonanti.
  • Lettura a prima vista di un facile accompagnamento.
Insomma, non è certamente un esame facile da sostenere, ma con un impegno costante si possono ottenere grandi risultati. Il mio consiglio è quello di fare continuamente esercizi di tecnica quotidiana, in modo tale da mantenere le dita allenate all’esecuzione di scale e arpeggi che da sempre sono il tallone d’Achille dei pianisti.

Christian

Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti al Conservatorio "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.

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