Come guadagnare e vivere di musica dopo il Conservatorio - Christian Salerno

Come guadagnare e vivere di musica dopo il Conservatorio

Feb 21, 2015 | Intermedio | 4 commenti

GENERE MUSICALE: Classica

Se sei dedito allo studio del pianoforte da molti anni e hai deciso che questa debba essere la tua strada, ti sarà molto probabilmente capitato di imbatterti in persone che, quando affermi che vuoi fare il musicista, insistano chiedendoti: “Ok, ma che lavoro vorresti fare?“.

Purtroppo la cultura della professione musicale è ancora molto carente, e gli strumenti continuano ad essere visti quasi esclusivamente come hobby e diletto dalla maggior parte delle persone. Allo stesso modo, la musica è considerata da tanti un cosa non abbastanza seria per diventare un lavoro.

Ma sappiamo bene quanto tutto ciò sia lontano dalla realtà: la musica offre in realtà moltissimi sbocchi lavorativi, che conseguono da una formazione lunga e meticolosa, che aiuta lo sviluppo di competenze molto specifiche fino a un livello avanzato.

Insegnante, concertista, tecnico audio, musicologo, sono solo alcuni esempi di strade che si possono intraprendere, e ogni aspirante musicista sceglierà la sua.

Di seguito vedremo nel dettaglio quali sono gli sbocchi lavorativi e come la formazione prepara gli studenti a entrare nel mondo professionale, vivendo della loro passione.

https://www.youtube.com/watch?v=sPn38q-7e2w

Impara a vivere di musica con questo libro, soprattutto se sei un musicista classico:

La formazione dei futuri musicisti: il Conservatorio

Per diventare musicisti, qualsiasi sbocco professionale si scelga di seguire, occorre prima di tutto costruire delle solide basi, che vengono fornite dal percorso di studi preferenziale per chi è intenzionato a fare della musica il suo mestiere: quello in Conservatorio.

Secondo le riforme apportate, che hanno condotto all’istituzione del Nuovo Ordinamento, oggi dal Conservatorio si esce con un diploma che, di fatto, ha esattamente lo stesso valore di una laurea.

Pertanto, il Conservatorio può essere definito a tutti gli effetti come un’università interamente dedicata al mondo della musica, e anche la struttura è divenuta simile a quella dei moderni cosi accademici proposti dagli atenei, presentano un percorso strutturato in 3 anni + 2, al termine dei quali si conseguono diplomi che corrispondono, rispettivamente, alla laurea triennale e a quella magistrale di un corso di laurea.

Ovviamente, però, non sono sufficienti 5 anni di studio per imparare a suonare uno strumento, dal momento che l’introduzione al mondo della musica avviene molto prima e può avere una durata complessiva pari anche a 10 anni, senza contare che gli insegnamenti che vengono dati in Conservatorio abbracciano moltissime materie musicali.

Tutte sono essenziali per potenziare le capacità di un allievo e arricchire il suo bagaglio culturale.

Ma ciò non è sufficiente: per gli studenti di Conservatorio il percorso può essere molto tortuoso, e richiede parecchia pratica e la disponibilità a mettersi in gioco e affrontare molte esperienze dirette, esattamente come gli studenti di altre facoltà devono mettersi alla prova esercitando le attività di tirocinio.

Inoltre, chi vuole raggiungere l’eccellenza con il proprio strumento, esattamente come un medico che vuole rimanere sulla cresta dell’onda aggiornandosi in continuazione sugli ultimi sviluppi della sua materia, deve frequentare master e corsi di perfezionamento di vario genere.

Di conseguenza, è ben difficile parlare della musica come di un semplice hobby: si tratta di una professione che necessita di costanza e dedizione per poter essere esercitata al meglio.

Unitamente a queste doti, è fondamentale partire da una buona base di partenza, composta dalle doti naturali che ciascun amante della musica deve possedere per sentire davvero sua questa strada e questo futuro.

Ovviamente non tutti partono dallo stesso livello: qualcuno ha uno spiccato senso del ritmo ma non ha un buon orecchio, o viceversa, mentre alcuni hanno il grande vantaggio di imparare molto in fretta ad applicare gli insegnamenti che apprendono.

A seconda dei progressi che si riescono a raggiungere, ciascuno potrà poi capire quanto realmente sia dotato e intenda dedicare la sua vita alla musica. Ecco che allora si arriverà a una discriminazione: per alcuni la musica rimarrà un hobby da coltivare continuamente con passione, mentre per altri diventerà una vera professione di cui vivere.

Vivere di musica: il concertista

Mentre progredirai con il tuo percorso di studi al Conservatorio e svilupperai le tue abilità, ti troverai ad affrontare molte materie e molti ambiti diversi: il percorso accademico, infatti, è strutturato in modo da fornire una sorta di prima infarinatura di tutto, e al contempo porre una particolare enfasi sullo strumento scelto e sulle materie che sono strettamente legate alla capacità di saperlo suonare alla perfezione.

In questo frangente così variegato, potresti trovare alcuni ambiti che ti incuriosiranno più di altri, fino al punto da lasciarti il desiderio di approfondirli e, magari, di farli diventare il lavoro della tua vita.

Ma potresti anche rientrare tra quegli allievi particolarmente talentuosi che eccellono nello strumento, e hanno tutte le carte in regola per avere alte aspirazioni. In questo caso, parliamo del mondo del concertismo.

Se questo è il tuo sogno, per poterlo realizzare dovrai applicarti duramente, frequentando dei master per arricchire il tuo curriculum e le tue abilità tecniche ed espressive.

In questo ambito, inoltre, rappresenta un grandissimo aiuto avere le conoscenze giuste, come quelle che si acquisiscono attraverso collaborazioni che saranno molto importanti per segnare il tuo futuro e, sicuramente, potranno aprirti moltissime porte che non avresti nemmeno contemplato altrimenti.

Senza questa possibilità, il percorso è molto più accidentato, dal momento che si richiede continuamente di dimostrare chi è il migliore, battendosi con una concorrenza spietata e altrettanto preparata, che certo non si risparmia pur di guadagnare un posto di prestigio per esercitare la professione che desidera.

Per affrontarla, è necessaria una notevole dose di intraprendenza, una solida volontà di sperimentarsi e il desiderio di dimostrarsi sempre all’altezza.

Il consiglio, dunque, è quello di fare di tutto per farsi notare, soprattutto partecipare a molti concorsi, che sono il migliore palcoscenico per esibire le proprie capacità.

Affrontali senza avere troppe aspettative, e preparati all’idea che potrebbero andare sia bene che male, ma in ogni caso riuscirai a trarne molti insegnamenti preziosi, che ti aiuteranno a crescere come artista e ti porteranno più vicino all’essere un vero professionista.

Altre strade: vivere di musica senza esibirsi in concerto

In ogni caso, non è detto che chiunque si sia dedicato allo studio di uno strumento debba per forza diventare un concertista.

Al di là delle doti individuali, che possono essere di qualsiasi livello, si tratta di una vita che non tutti apprezzano, anche perché suonare in pubblico richiede un certo sangue freddo, una notevole capacità di reagire a qualsiasi imprevisto, e di certo non è un’attività adatta a ogni tipo di carattere.

Per alcuni dei migliori allievi del Conservatorio, ad esempio, l’idea di esibirsi davanti ad altre persone è semplicemente troppo imbarazzante perché la sua messa in atto possa essere sostenuta, mentre altri scelgono volontariamente di intraprendere una strada diversa, seguendo una differente vocazione.

Tra queste, quella scelta dai più è quella dell’insegnamento.

La professione del maestro di musica, infatti, è in grado di dare moltissime soddisfazioni, e chi è nato per fare questo, scoprirà quanto sia un vero piacere trasmettere le proprie conoscenze ad altri allievi assetati di sapere e desiderosi di migliorarsi continuamente, di vedere la loro graduale crescita, dai primi passi nel mondo della musica, al successo di un brano completamente imparato.

Ma ci sono anche altre alternative: per molti il mondo dello spettacolo continua ad esercitare un certo fascino, anche se non amano esporsi esibendosi con il proprio strumento.

È comunque possibile rimanere dietro le quinte, ad esempio lavorando come maestro collaboratore, oppure occupandosi di aspetti maggiormente tecnici che risulteranno determinanti per la buona riuscita di un concerto o di un musical.

Le possibilità, dunque, anche al di là del palcoscenico calcato in prima persona, sono moltissime, e ciascuno troverà la via che maggiormente soddisfa le sue preferenze e necessità, progredendo con il percorso di studi ma anche attraverso il confronto con colleghi e insegnanti, oltre che mettendosi alla prova e sperimentando tutti gli ambiti potenzialmente interessanti.

4 Commenti

  1. luigi la torre

    Volevo dirti che anchio o nel mio piccolo o il mio piccolo studio
    roland fantom g8 88tasti pesati imac logic pro x e una maeea di software da spectrasonic sampletank etcc etcc
    purtroppo abito a brescia ed o solo sabato e domenica per dedicarmi alla musica ciao e continua a fare video su youtube sei unico
    luigi

    Rispondi
  2. Fabio Naccarato

    Ciao Christian Salerno , ti seguo da anni ormai sia come SEO che come Artista.. Volevo, se potevo permettermi, di ricevere una recensione da te per il mio blog che magari potrebbe anche interessati
    Grazie dell'ascolto
    http://nuove.altervista.org/

    Rispondi
  3. Fabio Naccarato

    Ciao Christian Salerno , ti seguo da anni ormai sia come SEO che come Artista.. Volevo, se potevo permettermi, di ricevere una recensione da te per il mio blog che magari potrebbe anche interessati
    Grazie dell'ascolto
    http://nuove.altervista.org/

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  4. Giuseppe

    Ciao Christian, volevo chiederti, sai come funziona per pubblicare le proprie composizioni e magari guadagnare qualcosa dalla vendita delle partiture?

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