3 Cose che ho Imparato in 10 anni di Insegnamento - Christian Salerno

3 Cose che ho Imparato in 10 anni di Insegnamento

Nov 23, 2019 | Intermedio | 0 commenti

GENERE MUSICALE: Classica

Secondo Archimede, con 10.000 ore di esperienza in un qualunque settore si diventa esperti. È stato stimato che questo cumulo di ore lo si raggiunge mediamente in circa 7 anni (come dice Brian Tracy nel suo corso Abitudini da un Milione di dollari che ti consiglio assolutamente di guardare perché ne vale davvero la pena).

Ho fatto un rapidissimo calcolo “alla buona” che ho raggiunto tale cumulo di ore nei primi 5 anni di insegnamento (con circa 2.000 ore l’anno). Ma, come sappiamo tutti, non si finisce mai di imparare e chi crede di essere arrivato sta sbagliando tutto. Lì fuori c’è sempre da imparare da qualcuno che ne sa più di te, sempre.

Ora però lascia che ti condivida 3 cose fondamentali che ho capito vedendo centinaia di studenti di tutte le età, di diverse culture e con diversi obiettivi.

Il voler fare non significa voler essere

essere-uomo-migliore

Desiderare di fare una cosa non significa anche comportarsi in modo tale da riuscire a farla. Desiderare di perdere 10 kg non significa riuscirci. Desiderare di sposarsi non significa essere un uomo fedele. Desiderare di suonare il pianoforte non significa essere una persona dotata di determinate qualità come la costanza, la persistenza e la concentrazione.

Dunque prima di desiderare un determinato risultato cambia prima il tuo modo di essere e poi il tuo modo di fare. Se inverti le cose non otterrai i risultati sperati.

Per esempio, le persone che vogliono imparare a suonare il pianoforte compiono sistematicamente queste azioni:

  • Acquistano uno strumento;
  • Prendono lezioni da un maestro.

Alcuni comprano un super pianoforte, credendo che quello li faccia automaticamente suonare bene. Poi vanno a lezione e per le prime settimane fanno tutti i compiti assegnati dall’insegnante alla perfezione. Poi però, dopo poco la solita vita inizia a risucchiarli nella loro routine e lì iniziano le scuse…

Iniziare a suonare il piano è un po’ come cominciare una relazione. All’inizio il tempo da dedicare alla tua lei lo trovi sempre. Trovi il tempo di stupirla con sorprese, messaggi, lettere, fiori… Poi, una volta conquistata, vieni riassorbito dalla tua routine e non hai più tempo per fare quello che facevi prima. Eppure prima lo facevi!

Non è imparare a suonare il pianoforte che conta ma chi devi essere per seguire il percorso che ti porta a saper suonare il pianoforte.

Ogni anno milioni di persone cercano metodi nuovi, facili, veloci per suonare il pianoforte (e faccio molto leva su queste cose per ottenere visibilità online. Non a casa i video in cui insegno a “suonare in 5 minuti” sono i più visualizzati. Imparare a suonare il Jazz in 5 minuti ha già 16.000 visualizzazioni in 1 settimana!! Ti sfido a vedere fra 1 anno quante visualizzazioni avrà).

È più forte di loro, leggono un titolo così e… puff, ci cliccano! Poi chiudono il video e si ritrovano al punto di prima finché non pubblicherò un altro video dal titolo “Suonare il pianoforte in 3 minuti”, e poi in 2 minuti, e poi subito.

Non serve focalizzarsi su cosa bisogna fare. È più importante farlo su chi vogliamo essere.

Come detto prima, alcuni comprano un pianoforte straordinario per cominciare. Per carità, non c’è nulla di male ma un pianista mediocre con un pianoforte eccellente rimarrà un pianista mediocre.

Prima di iniziare questo percorso, mettiti mentalmente in condizioni tale da poterlo affrontare. È molto lungo, più di quello che credi.

I brani non si cambiano, si affrontano

Alcuni studenti credono che il problema sia il brano che stanno affrontando. Così, non sentendo più quel feeling tra loro e il brano lo cambiano. Questo tipo di atteggiamento però non porta a nulla. Non è cambiare che ti fa migliorare. Cambiare brano è la soluzione di chi vuole saltare gli ostacoli. Il fatto è che nella vita, il più delle volte, i problemi non puoi saltarli, li devi affrontare e non essendo preparato… come farai?

Ci sono persone che passano da una relazione all’altra credendo ogni volta di aver trovato “quella giusta”. Ma poi, guarda caso, ne spunta una ancora migliore e la cambiano. Ancora una volta, la soluzione sta dentro di te non fuori. Per migliorare la tua relazione non è necessario cambiare partner ma cambiare te stesso. Concentrati su te stesso perché tanto non puoi cambiare il modo di essere delle altre persone.

Conosco un Maestro che è al suo terzo matrimonio e l’ultima volta che ci siamo visti mi aveva confidato che le cose con sua moglie non andavano molto bene. Ma vuoi vedere che dopo due (quasi tre) matrimoni in frantumi il problema era lui e non le mogli?

Ancora una volta è il mindset cioè l’assetto mentale che hai che ti può portare o meno al raggiungimento del tuo obiettivo. 

Suonare è bello ma non voglio faticare

Vedere un professionista abile nella sua arte è sempre un grande piacere. Quando vedo due che ballano il tango rimango strabiliato e lì per lì verrebbe la voglia anche a me ma poi penso alla fatica che c’è dietro per arrivare a quei livelli e mi “calmo”. Poi vedo una partita di Basket su Youtube e mi vien voglia di entrare in una squadra ma poi penso ai duri allenamenti che fanno quelle squadre tutti i giorni e ritorno coi piedi per terra.

Qualsiasi cosa fatta bene è uno spasso per la vista. Movimenti coordinati, eleganti… sembra tutto facile ma non lo è.

Quando presi lezioni di pianoforte dal mio secondo maestro (il M°Marcello Pennuto) ero drogato di pianoforte. Ne ero (e ne sono) totalmente dipendente. Volevo suonare sempre, qualsiasi cosa. Volevo conoscere qualsiasi linguaggio musicale, sia classico che moderno. Studiavo anche quello che non mi veniva dato per compito e ogni cosa che facevo era mossa da genuina passione. Quando un passaggio non mi veniva nonostante le ripetizioni scoppiavo in lacrime perché per me era troppo importante per non riuscirci. 

Il mio maestro disse a mio padre che si riteneva fortunato ad avere un allievo come me (avevo 12 anni) e io credevo che era una frase fatta e fra me e me pensavo “cosa significa? è ovvio che se uno viene per imparare a suonare il pianoforte ci dà il massimo per impararlo il prima possibile…no?

NO!!!!!

Dopo essere passato dalla parte dello studente a quella dell’insegnante ho capito che non è scontata la cosa. 

Ora, escludiamo:

  • i bambini che sono obbligati dai genitori;
  • gli adulti che sono oberati di lavoro;

Ma gli altri… perché non fanno un caxxo di quello che dice l’insegnante di pianoforte??!!

Mi riferisco essenzialmente agli adolescenti di oggi che sono sempre stanchi, pieni di verifiche e pieni di impegni. Il fatto è che anche io ho fatto una scuola – che tra l’altro odiavo a morte – mentre studiavo il pianoforte e il tempo per fare entrambe le cose ce l’avevo. C’è da dire che non c’erano i social e tutte ste cose che ti fanno perdere un mucchio di tempo come gruppi whatsapp e caxxate varie. Forse se fossi stato nella generazione successiva, un giorno non sarei stato qui a scrivere questo post.

Ps. Aggiornamento. Il mio libro Roba da pianisti è in ristampa. Ciò è un buon segno! Sono terminate quasi tutte le copie nei negozi di musica e ci sono ancora le ultime copie ordinabili su Amazon, potrebbe essere un buon regalo di Natale 😉

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