Una serata che lascia il segno - Christian Salerno
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Una serata che lascia il segno

Il 21 Marzo 2015, una data che resterà sicuramente nel mio cuore
Sono le ore 17.00 di Sabato 21 Marzo quando entro nel Liceo M.Curie di Tradate per provare il pianoforte. Con molta cortesia il personale mi apre l’aula magna, dove vedo davanti a me uno spazio immenso, con uno Yamaha c3 posizionato sul Palco e circa 300 posti a sedere.
Prima di provare il pianoforte vado a prendere il mio fidato sgabello in macchina. Non è per essere pignoli ma non mi fido proprio di quelli in legno. Il più delle volte sono tremolanti e fanno rumore, finendo così per essere un concerto per pianoforte e sgabello solista. Essendo poi io uno che si muove abbastanza… 🙂
Così provo le prime note sul pianoforte. Un buon pianoforte con un’intonazione davvero notevole. Provo i pezzi prima lentamente, e poi riprovo incessantemente le sezioni più difficili. 
Senza nemmeno accorgermene si fanno le 18.20 e alle 19.00 inizia la serata, e fra non molto inizierà ad arrivare la gente.
Così vado nel mio “camerino” e inizio a cambiarmi. Mentre mi cambio inizia il mio personale rituale pre-concerto. Ogni pianista ha il suo, ed è diverso da pianista a pianista. Io ho il mio che consiste nel ripetere ad alta voce in modo convincente ciò di cui ho bisogno quella serata. In prova per esempio, avevo notato che se premevi un tasto con troppa delicatezza, questo non suonava, così il mio motto era: “Ho le dita forti e agili. Ho le dita forti e uscirà fuori un bel suono. Non avrò paura di suonare. Meglio un suono più forte rispetto al previsto che un non suono“.
Inizio ad avvertire un leggero mal di testa. Ieri notte sono andato a letto alle 2, e per la tensione dell’evento mi sono svegliato alle 6.00, e quando dormo poco ne risento molto. Così apro il portafoglio e prendo una mezza porzione di Okitask. Prevenire è meglio che curare.
Finisco di vestirmi, mi pettino, spengo il cellulare e inizio il mio giro in tondo per la stanza mentre continuo a persuadermi col mio motto. 
Si fanno presto le 19.00, così entro in sala e mi siedo accanto a mio padre. La serata inizia con i soliti 15 minuti accademici di ritardo, e girandomi noto con grande piacere tutta la sala stracolma. 

L’ansia mi inizia a salire, ma poi mi ripeto frasi rassicuranti e svanisce. Poi sale, poi svanisce. Quei 10 minuti prima che suonassi sono stati tutti così: un’alternanza di tensione e distensione. Fortunatamente mi chiamano a salire sul palco proprio nel momento di distensione, e perciò inizio con grande tranquillità, eseguendo una preziosissima sonata di Scarlatti.
Tutto fila via liscio, senza troppi problemi. Appena finisce Scarlatti è il turno di Beethoven: l’appassionata. Il primo tempo è davvero impegnativo e dura circa 10 minuti anche se per circa 1/3 il brano si ripete ma in un’altra tonalità. Il problema qui sta nel non confondere le due parti, le diteggiature, le scale e le piccole differenza fra una parte e l’altra.
Anche Beethoven volge al termine. Poi c’è Chopin, il poeta del pianoforte, con lo Scherzo no.1. Dopo quella micidiale scala ascendente che mi accorgo di fare sempre in apnea, finisce il pezzo e posso tirare un respiro di sollievo. 
Seguono poi dei miei brani tratti dal mio primo disco che eseguo con maggiore trasporto perché sono ancora più sentiti. Seguono Balakirev e Thalberg, per poi concludere con Liszt, Rapsodia ungherese n.4. Un brano particolare, pieno di volatine e ottave che devono essere eseguite con la massima precisione e pulizia.
Qui segue un piccolo estratto dalla serata:
Il brano finisce in modo epico e l’applauso interminabile del pubblico mi riempie il cuore, tanto da dedicare loro un Bis. Come Bis avevo preparato la colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso” di Morricone, versione pianistica. Una carica di emozioni e trasporto che concludono questa magnifica serata. 
Seguono poi le premiazioni del concorso letterario legato al tema dell’acqua e poi un super rinfresco. 
Che dire. serata magnifica, grandi emozioni. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che sono venuti, allievi della scuola di Casorate, Legnano e Verbania. Grazie anche a chi è venuto da Voghera (Tarita sei una matta!) e più lontano. Poi voglio ringraziare il pubblico che è stato davvero molto caloroso e tutto quel calore l’ho sentito e mi ha dato la giusta dose di carica per suonare meglio. Ringrazio il Liceo M.Curie e in generale il comune di Tradate perché è uno dei pochi comuni così attivi dal punto di vista della cultura nella provincia di Varese.
Sperando di migliorare e fare sempre meglio, vi saluto a tutti e vi auguro una buona Domenica!

Christian

Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti al Conservatorio "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.

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