È successo ancora. Non lo sopporto più!
Ti giuro che ormai, dopo 15 anni di insegnamento, ne ho le scatole piene. Di cosa parlo?
È normale che un bambino debba sopportare ore ed ore seduto, davanti ad uno strumento, senza avere stimoli creativi, ed essere costretto a fare cose noiose con l’unico scopo di essere funzionali?
Mi riferisco ai genitori: attenti a dove mandate i vostri figli. Controllate che i maestri dei vostri figli siano persone sane di mente e che non demotivino i vostri figli facendo odiare loro il pianoforte.
Perché è sempre così che accade.
Il bambino inizia, super entusiasta di questo nuovo percorso che intraprenderà.
“Che cosa fantastica! Abbassando semplicemente le dita riusciamo a produrre un fantastico suono.”
Immaginate quanta creatività e quanti colori esplodono nella testa di un bambino?
È al settimo cielo quando inizia. Sente in ogni singolo suono, in ogni singola musica, un’emozione. Suonando una musica gioiosa si diverte come un matto, suonando una musica triste si emoziona e piange di tristezza.
Ma magari fosse questo il problema…
Ora immagina il cervello del bambino quando inizia come un insieme di colori che non vedono l’ora di esplodere di gioia: Il tuo bambino (o la tua bambina) che provano una gioia immensa nel suonare, fare musica!!
Li vedi che quando tornano a casa tornano con un grande sorriso a 32 denti. Li senti parlare di musica quando sono a tavola. Insomma, li senti vivi! Ma tutto cambia quando, affidando il tuo bambino ad un insegnante sbagliato, questo gli fa vedere il mondo il grigio: solo noia e ancora noia.
Il “Maestro” (se così si può definire) non fa altro che far annoiare tuo figlio con lezioni lente e prolisse e volte solo allo scopo di “andare avanti col programma”.
Come se non fosse possibile imparare e divertirsi allo stesso momento! Anzi, la mia più che decennale esperienza nell’insegnamento pianistico (e non solo) mi ha insegnato che una lezione divertente ed interattiva migliora l’apprendimento di almeno il 50%.
E non sono il solo a dirlo, ci sono molti studi scientifici a dimostrarlo.
E sai cosa succede a tuo figlio? Che inizia ad associare il piano ad un qualcosa di noioso. Che per imparare a suonare sia necessario annoiarsi, passare anni a fare sacrifici per poi forse vedere qualche risultato.
Ed indovina un po’ se è così? Ovviamente non è così!
Semplicemente ci sono insegnanti che hanno in metodo di insegnamento antiquato ma soprattutto non lo adattano in base a chi hanno di fronte. Hanno un bambino di 6 anni? Hanno un adulto di 36? Il programma è sempre lo stesso.
Ma, per tua fortuna, non esistono solo loro.
Ci sono anche insegnanti che vedono il mondo a colori, e riescono quindi a mettersi nei panni del bambino.
Riescono a far capire al bambino che sì, bisogna studiare per ottenere risultati, ma studiare non è sinonimo di noia, anzi.
Ormai non insegno più ai bambini da tempo, ma ricordo quando lo facevo. Erano sempre entusiasti di venire e non volevano mai saltare una lezione. Anzi, facevano davvero l’impossibile assillando i loro genitori.
Sono forse speciale? Direi di no. Semplicemente faccio parte della seconda categoria di maestri. I Maestri che si rimettono sempre in discussione per affilare la propria lama, la propria competenza di insegnare, di comunicare in maniera efficace.
Perché il segreto è tutto qui. Se sai comunicare, puoi insegnare a suonare. Se non sai comunicare, puoi solo suonare, meglio non insegnarlo.
Ed genitori, mi riferisco a voi, è a questi maestri che dovete dare fiducia. Quali sono gli aspetti che bisogna individuare in un maestro che fa parte della seconda categoria? Principalmente è uno solo.
Deve avere un metodo adatto ai bambini! Non deve usare libri noiosi, brani noiosi, esercizi per adulti con le idee chiare.
Deve avere materiale opportuno: dedicato esclusivamente ai bambini. Stop.
Chiaro? Lo ripeto se non dovesse essere chiaro. Il materiale che usiamo per i nostri bambini, deve essere un materiale creato a monte per loro.
- Disegni,
- brani divertenti e orecchiabili,
- brani con un accompagnamento da parte del maestro.
Questi sono pilasti fondamentali per un bambino.
Se posso darti un consiglio, ho due libri da consigliarti per dare ai tuoi bambini delle raccolte che possano farli divertire!
E, ascoltami bene, non ti sto per consigliare due libri che mi hanno detto, o per sentito dire.
Bensì, sono due libri su cui io stesso, con i miei collaboratori e l’autore in persona, ho messo mano. Quindi ti sto parlando di due libri che conosco davvero bene.
Te li dico subito:
30 brani per bambini di Antonio Contarino
- Contarino, Antonio (Autore)
Questo è un libro incredibile. Ha un vasto repertorio a disposizione (ben 30 brani). Ed ogni brano ha un titolo ed un disegno che appassionerà il bambino e metterà in moto la sua fantasia.
E, inoltre, c’è anche l’accompagnamento del maestro. Quindi il bambino non suonerà da solo, ma sentirà una musica incredibile che arriverà sia da questo che sta suonando lui che da ciò che suona il suo maestro.
Ordina il libro cliccando qui.
Il Viaggio di Amelia di Riccardo del Maschio
- Del Maschio, Riccardo (Autore)
Questo invece è un libro leggermente diverso.
È stato fatto questo libro basandolo su una storia. La storia della nostra cara Amelia e delle sue avventura. Il libro è breve in modo che questo motivi (e non demotivi) il bambino.
Il fattore principale di questo libro è la sua progressività. I brani non sono tutti dello stesso livello. Bensì si partirà con il primo, quello più semplice e si arriverà all’ultimo (più difficile) nel giro di circa 6 mesi.
Ordina il libro cliccando qui.
Quindi il bambino crescerà ed otterrà i primi risultati accompagnato da questo fantastico libro. Genitori, ricordate che la musica è un veicolo delle emozioni come nient’altro al mondo. Neanche la scuola permette ai bambini di conoscere e sviluppare le proprie emozioni.
Date dunque importanza alla musica e alla guida del vostro bambino. Spero di avervi aiutato a comprendere molte cose.
Vi mando un forte abbraccio!
PS: Se il vostro bambino si trova al 1° anno di pianoforte, vi consiglio di leggere questo articolo “Libri di pianoforte 1° Anno”.
0 commenti