Il metronomo non è nato con la musica, non è nato con qualche strumento in particolare.
Prima sono nati gli strumenti musicali e solo dopo è nato il metronomo.
Uno dei casi d’esempio più famosi è
Bach. Questo
Signore rappresenta per noi pianisti uno dei massimi maestri grazie al quale possiamo
imparare veramente moltissimo.
Bach componeva su Organi, Clavicembali, spinette insomma… su tutto tranne che sul pianoforte (non esisteva ancora)!
Quando componeva, non poteva inserire all’inizio di una composizione il suo andamento, perché all’epoca il metronomo ancora non esisteva.
Eppure oggi alcune edizioni segnano il tempo sulle sue composizioni… come è possibile?? Bach non aveva inserito il tempo metronomico e oggi ritroviamo in alcuni suoi spartiti l’indicazione di tempo? E’ un grave errore! Come è un grave errore utilizzare qualsiasi tipo di pedale del pianoforte sui suoi brani, ma questo è un altro discorso.
Il metronomo è stato senza dubbio una grande invenzione. E’ riuscito a stabilire un tempo per tutti, è riuscito a oggettivare i valori musicali in un brano. Tuttavia è stato anche un guaio se proprio vogliamo essere pignoli. Col metronomo infatti, si è perso quel ritmo naturale che per esempio c’era nel canto gregoriano.
E poi… chi l’ha detto che un brano non può mai cambiare tempo all’interno di esso? Dove sta scritto che un brano deve nascere e concludere in 4/4? Non posso passare in 1,8 poi il 5/4 e infine in 3/4? Sono tutte concezioni limitanti queste.. Ti lascio ora perciò riflettere su questo
bellissimo video. Buona visione!
Christian Salerno
Vabbè Christian ora prendi la tua copia del libro i 19 pezzi facili di Bach e vai la numero 17 Solo per cembalo, vedrai che c'è una stellina leggi in calce … tutto questo per dirti che proprio poco fà stavo sfogliando questo libro e mi ero soffermato sul 17 … se questa non è telepatia non so che dire inzio a preoccuparmi 0_______0
buona notte a domani
Ahahah non ci credo!!!! mitico Davide!!!
Ciao Christian,
riguardo alla questione del tempo, in particolare l'analisi tra tempo fisico e tempo della coscienza, ti consiglio di guardare lo studio di Henri Bergson: uno dei più grandi filosofi della filosofia contemporanea…
Gli darò sicuramente un'occhiata, grazie per il prezioso consiglio! Magari la prossima volta firmati così posso riconoscerti 🙂
Ciaooo!
Non sapevo come fare, comunque ho un canale su Youtube…se vuoi fai un salto si chiama evodem10
Fatto! Ottimo canale e…lasciato un commento! =)
ciao Christian!
il punto secondo me è un altro: ogni brano è scritto per essere suonato alla sua velocità, che però non è un parametro fisso; il carattere del brano non viene modificato entro un range di 2-3 tacche di metronomo, e il tempo da seguire dipende anche dal volume ("suona con più peso, non più veloce!"), oltre che dall'ambiente e, perchè no, da come il pianista si sente più a suo agio con l'espressione.
il tuo discorso sul ritmo naturale non mi convince: in esecuzione non si può comunque suonare a metronomo, oggetti come i respiri e i ritenuti a fine sezione hanno senso solo se non quantificabili… quindi la tua è una falsa contrapposizione:/
il video è bello però, anche se forse un po' riduttivo… ne sono stati fatti di progressi da Riley in poi:D
Bach sul pianoforte è un altro problema:) io sono dell'idea che, se sei un elefante, non ha senso fingerti formica. si può fare i filologi sul clavicembalo, ma non sul pianoforte che ha un suono completamente diverso, non solo in timbro ma anche in durata… quindi perchè no il pedale, se serve a rendere meglio certe idee?
scusa il romanzo… mi ritiro:(
berebè (dal forum)
Concordo in parte sul tuo discorso purtroppo Anonimo.
Io credo che se Bach aveva composto determinate cose, significa che le componeva pensando ad un clavicembalo, non ad un pianoforte. Perciò, come si può pretendere di riuscire a "fare di meglio" col pianoforte? Secondo quale criterio?
Mi piace molto rispettare lo stile dell'epoca col pianoforte. Certo, dipende sempre da cosa si vuole fare e che tipo di suoni si vuole ottenere 🙂
Grazie mille per il tuo commento! 😉
Christian