Migliorare l’Autostima col Pianoforte
Un altro fenomeno che è capace di sviluppare il pianoforte è la possibilità di migliorare la propria autostima.
“L’autostima nasce dalla nostra percezione di quello in cui crediamo (o speriamo) capaci, e di quello che temiamo non sia alla nostra portata”. (Ibid, p.50)
Lo strumento, nel nostro caso il pianoforte, è un’ottima palestra pere la costruzione dell’autostima in quanto ci permette di metterci in gioco e sperimentare continuamente i nostri limiti.
Lo studio, l’eseguire in pubblico, il mettersi sotto il proprio giudizio e quello altrui sono tutte occasioni in più per mettersi alla prova, affrontare delle difficoltà e gestire emotivamente i risultati, sia migliori che peggiori.
Si tratta di lezioni di vita che può darci il pianoforte. Nella mia modestissima esperienza di insegnante, ho visto bambini lasciarsi pervadere dalla gioia di una buon’esecuzione e dagli applausi del pubblico a tal punto da credere di essere già arrivati.
Viceversa ne ho visti altri invece che continuano tutt’oggi a portarsi sulle proprie spalle il peso di un’esecuzione che non è stata delle migliori. Non si può dare sempre il 100%!
L’idea del successo e del fallimento non sono idee assolute ma sono molto soggettive, variano da persona a persona e da cultura a cultura.
Non esiste un fallimento assoluto. Se un bambino decide di studiare il pianoforte come se fosse un passa tempo, un modo per vivere dei momenti di intimità con lo strumento o semplicemente per giocare, non significa che questo bambino è un fallimento solo perché non ha raggiunto lo stesso livello tecnico di un altro bambino della sua età.
Anche i bambini hanno degli obiettivi. se un bambino si prefigge di investire la maggior parte delle proprie energie al pianoforte perché intende diventare un grande pianista allora avrà dei risultati tecnici molto prima rispetto al bambino visto nell’esempio precedente, ma ciò non significa che il primo bambino sia inferiore rispetto al secondo!!
Sono due obiettivi differenti:
- il primo vuole suonare per divertimento
- il secondo per intraprendere una futura carriera concertistica