Il pianoforte, insieme alla chitarra, rappresenta senza ombra di dubbio lo strumento musicale più conosciuto, affascinante e amato.
Oltretutto, tra tutti gli strumenti, è anche uno tra i più versatili, considerando che può essere suonato in solitaria grazie al vastissimo repertorio per pianoforte solista, ma anche in formazioni più o meno ampie.
Oltretutto è possibile suonare il pianoforte anche a 4 mani o, in alcuni casi, a 6.
Moltissimi aspiranti musicisti sognano di diventare pianisti affermati, tuttavia acquisire la giusta padronanza della tastiera richiederà moltissimo impegno e un quantitativo di tempo non indifferente.
Alcune persone sono poi portate a credere che il pianoforte sia uno strumento assolutamente più serioso rispetto a molti altri e che debba essere studiato a casa propria o dell’insegnante.
Chiaramente, data la mole dei pianoforti, gli studenti saranno per lo più quelli dai gusti classici e solitamente meno avventurosi.
Inoltre, il piano ha ulteriori lati positivi a suo favore, poiché il pianista provetto potrà dilettarsi nel suono di ulteriori strumenti a tastiera che, come sicuramente saprai, mantengono tutti la medesima struttura.
Al giorno d’oggi, imparare a suonare il pianoforte è diventato fortunatamente più semplice e accessibile, merito anche dei corsi innovativi come Piano Lion che permettono a ogni aspirante musicista di apprendere in che modo si suona fluidamente questo strumento in soli 6 mesi.
Naturalmente non dovrà mancare l’impegno casalingo e le sedute di studio davanti al proprio strumento.
Ma vediamo quali sono i primi passi fondamentali per approcciarsi nel migliore dei modi allo studio del pianoforte.
Iniziare a suonare il pianoforte: qual è il momento giusto
Come saprai, il pianoforte rappresenta uno strumento musicale impegnativo e che richiede una buona dose di studio e sfortunatamente non esistono trucchi che ti permetteranno di imparare una Sonata di Beethoven o uno studio di Chopin in due mesi, ma fortunatamente esistono percorsi mirati per imparare rapidamente le basi e che i permetteranno di mettere entrambe le mani sulla tastiera in soli 6 mesi, permettendoti allo stesso tempo di appassionarti ancora di più a questo magnifico strumento musicale.
Anche in questo caso, questo metodo potrà aiutarti nell’apprendimento dei processi fondamentali necessari all’approccio pianistico.
Una volta completato il percorso potrai decidere se scegliere un buon insegnante privato o se continuare con un corso di pianoforte online per approfondire le basi fondamentali per una buona pratica musicale.
Infatti, se sei agli inizi del tuo percorso pianistico e stai studiando da autodidatta incontrerai senz’altro una difficoltà che spicca su tutte le altre, ovvero: coordinare ogni dito e ogni mano per eseguire correttamente un brano.
Quindi ti accorgerai di come sia difficile e di quanto tempo è necessario al superamento di questa prima grande difficoltà.
Detto ciò, è necessario sfatare il mito riferito al fatto che il pianoforte si può imparare solamente in tenera età. Infatti, con il giusto impegno, questo strumento può essere imparato anche da adulti senza alcun tipo di problema.
Il ruolo che le mani rivestono nello studio del pianoforte

Il primo passo per un approccio corretto allo strumento è sicuramente la conoscenza del ruolo che rivestono le mani durante l’esecuzione di un brano.
Infatti, nella maggior parte dei casi, la mano destra segue una vocazione melodica, al contrario della sinistra che è più rivolta all’accompagnamento e all’armonia.
In parole povere, la mano destra esegue la melodia, mentre la sinistra si occupa degli accordi.
Chiaramente, la situazione descritta è estremamente semplicistica, ma adatta a tutti i principianti e agli autodidatti che sono agli inizi di questo percorso musicale.
Infatti, continuando con gli studi e con la lettura di partiture sempre più complesse, ti accorgerai che i brani più difficili, celebri e concertistici non presenteranno spesso una struttura così scontata e lineare.
Tant’è che le mani inizieranno a incrociarsi, alternarsi e sovrapporsi al fine di riprodurre melodie davvero molto complesse, ma anche armonie assolutamente delicate e ricercatissime.
Ovviamente, stiamo facendo riferimento a melodie dall’estensione davvero molto vasta e che per forza di cose richiederanno uno scambio costante tra le due mani.
Inoltre, a meno che tu non si mancino, avrai notato come sia più semplice suonare con la mano destra, tipicamente più forte e agile, piuttosto che con la sua controparte sinistra, spesso più debole e maldestra.
Motivo per cui moltissimi allievi si limitano allo studio della mano “melodica” e dominante, nonostante anche quella “armonica” sia ugualmente importante per la corretta esecuzione di ogni repertorio musicale.
Pratica pianistica: con quale mano cominciare
In alcuni casi, alcuni luoghi comuni affrontati nel capitolo precedente risultano in parte veri.
Infatti, durante i primi approcci allo strumento o a un nuovo brano, iniziare con la mano destra può non essere del tutto sbagliato poiché con tutta probabilità sarà questa a riprodurre la melodia.
Chiaramente per suonare il pezzo sarà indispensabile anche l’altra mano.
Tuttavia, per alcuni aspiranti musicisti, specialmente agli inizi, è molto più semplice focalizzare l’attenzione sulla parte melodica di un brano.
Al contrario, per altri, sebbene in misura minore, è più importante la conoscenza degli accordi di accompagnamento.
Sarai tu dunque a dover individuare il tuo metodo di apprendimento, ma ricordati che con questo strumento musicale non avrai modo di trascurare la mano non dominante.
Di conseguenza, vedrai come i molteplici manuali di pianoforte, nonostante le enormi differenze, saranno tutti concordi nel proporti esercizi utili per lo sviluppo della destrezza e per condurre entrambe le mani sulla tastiera nel più breve tempo possibile.
Fortunatamente ad oggi è decisamente più semplice il confronto tra i diversi metodi, in questo modo anche tu potrai individuare quello più adatto alle tue esigenze, dato che l’apprendimento è indubbiamente una questione personale.
Esercizi dedicali all’indipendenza delle mani

Se hai intenzione di migliorare ed esegui le note a tempo alternando le due mani, il passaggio immediatamente successivo sarà rappresentato dall’unione dei due arti, cosicché tu possa provare a eseguire semplici brani in cui le mani si muovono ognuna per conto suo eseguendo parti differenti.
A tal proposito, ricordati sempre di studiare prima a mani separate, ed evita di farle lavorare insieme durante i primi approcci a un brano.
In questo modo potrai notare tu stesso come l’unione delle mani diventerà sempre più semplice dopo che avrai appreso separatamente i rispettivi movimenti.
Ricorda inoltre che potrà essere necessario anche diverso tempo prima che tu riesca a crearti una sorta di forma mentis e prima che ogni mano memorizzi i corretti movimenti da effettuare.
A un certo punto scoprirai inoltre di essere diventato in grado di leggere uno spartito mettendo sin da subito entrambe le mani sul pianoforte ed eseguire i tuoi brani preferiti con meno difficoltà.
- Salerno, Christian (Autore)
Ovviamente dovrai scegliere le giuste partiture e selezionare quelle più semplici e realmente alla tua portata, poiché l’offerta è davvero sconfinata.
Anche in questo caso è consigliato il metodo Piano Lion, nel quale troverai un’accurata selezione di spartiti adatti al tuo livello.
Maestro di vita!
Cosa ne pensi della sarabanda di Händel??