Il mio Concerto all’Aquila – #Viaggio Musicale - Christian Salerno
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Il mio Concerto all’Aquila – #Viaggio Musicale

Sveglia alle ore 7.00. Prepariamo i panini per il viaggio, tiriamo fuori le bibite fredde dal frigorifero, mettiamo le ultime cose in valigia e siamo quasi pronti.
– “Allora, abbiamo preso tutto?” chiedo a Simona.
– “Forbicina l’hai presa? I Cd? Gli spartiti?“domanda.
– “Mmm sì sì ho tutto, tranne gli spartiti perché li so a memoria.
Poi mi viene un dubbio e do un colpetto a Edoardo che è ancora in dormiveglia nel suo letto e gli chiedo:
– “Edo, secondo te gli spartiti me li devo portare? Se mi viene un vuoto?
– “Se hai questa paura magari portateli dietro, non si sa mai“.
Così mi fiondo nella camera della musica per cercarli ma in mezzo al disordine lasciato dalla sera prima non trovo nulla. Così rassegnato decido di partire senza gli spartiti. “Andiamo bene”!
Saluto Edoardo, chiudo il bagagliaio dell’auto e… si parte!
L’auto è freddissima e l’aria calda tarda ad uscire. A me e a Simona ci battono i denti dal freddo ma dopo pochi minuti la temperatura in auto si mitiga un po’.
Allora, qual è l’indirizzo da inserire nel navigatore?” chiedo smanettando sui pulsanti di questo.
Via Pescara 4, L’Aquila” Risponde guardando il cellulare. Accendo il navigatore e…

Orario d’arrivo alle 16:25!! …. 8 ore e mezza di auto?! Nooo impazzisco. Per me l’auto è il peggior mezzo di trasporto: non puoi distrarti un attimo, non puoi leggere un libro, non puoi andare a fare la pipì senza fermarti (a meno che tu non abbia doti particolari), non puoi stenderti.
Ci dirigiamo verso Gallarate per prendere poi l’autostrada che ci porta a Milano. Pochi chilometri dopo il navigatore ci indica di seguire per Venezia ma l’intuito e il buon senso ci dicevano di seguire Genova e così abbiamo fatta. TADAN! Un buon 30 minuti in meno sull’orario d’arrivo. “Ohhh ora sì che si ragiona”.
Percorrendo l’autostrada con un po’ di buona musica di sottofondo, il cielo si schiarisce e sotto mezzogiorno il sole inizia a picchiare così forte che in auto mi metto in maniche corte.
Per passare un po’ il tempo iniziamo a fare la solita gara a chi vede l’auto più lussuosa. “Guarda una Porche!” – “Una Mercedes classe A!” Ridendo e scherzando, e con un po’ di bava alla bocca, arriviamo alle porte del Gran Sasso, dove uno scenario mozzafiato ci attende.

Montagne innevate che ad ogni metro sembravano diventare sempre più giganti.
Ore 14.30, arrivati all’Aquila. Il navigatore ci fa andare in tante strade che sono chiuse, non accessibili o non terminate.
Quante Gru che ci sono qui, hai visto?” mi domanda Simona guardando fuori dal finestrino.
Io rispondo che non ci avevo fatto caso, continuando a guardare la strada.
Arriviamo poco dopo in Hotel. Rimaniamo scioccati dalla gentilezza dell’impiegata alla reception e saliamo al primo piano, stanza numero 99. Il 99 non è un numero casuale. A pochi metri dall’Hotel c’erano le famose 99 cannelle e per omaggiarle, la camera n.99 era la più bella dell’intero Hotel.
Il tempo di scaricare le valigie che mi chiama Mario, colui che ha praticamente organizzato la gran parte del concerto.
– “Pronto?
– “Ciao Christian, tutto bene? Siete arrivati?
-“Benone Mario, grazie mille! E Grazie anche per la stanza!
-“Figurati! Riposatevi un attimo che fra poco passo a prendervi, vi faccio fare un rapido giro della città e poi ti porto all’auditorium a provare il piano.
– “Va benone, grazie mille davvero!” Rispondo entusiasta.
Così Mario ci fa vedere alcuni punti caratteristici della città. Ci chiede se avessimo notato tutte quelle gru e ci spiega che l’Aquila non si è ancora rialzata dal terremoto. In televisione non ne parlano più e quando ne parlano inquadrano solo le parti funzionanti e integre. Passiamo con l’auto davanti alla casa degli studenti. Crepe, macerie … ponteggi, sbarre, buche. Tutto questo mi mette addosso una grande tristezza. Ma poco dopo penso alle persone come Mario che hanno voglia di rialzarsi e che infatti hanno organizzato questo concerto per inaugurare la “rinascita” del Circolo Aquilano dopo ben 7 anni.
Entriamo nell’auditorium e rimango colpito:

200 posti a sedere, monitor a metà sala e videoproiettore con un primo piano sulla tastiera. “E’ un sogno o che cosa?”.
Provo il pianoforte, uno Yamaha c3, come quello che abbiamo nella nostra aula dove facciamo lezioni io e Edoardo. I martelletti sono pettinati alla perfezione e il suono di quel pianoforte mi fa commuovere (garantito Matteucci). Raramente sono soddisfatto dei pianoforti che trovo quando suono in giro, anzi, non sono mai soddisfatto. Questo aveva la tastiera leggermente dura per i miei gusti ma il suono compensava ampiamente ogni tipo di possibile difetto.
Poco dopo arriva anche il presidente della banca, Ennio, una persona che è tutto purché il classico direttore austero ed egocentrico. Arriva saltellando giù dalle scale. Io gli allungo la mano per presentarmi ma lui mi da un forte abbraccio. Rimango colpito! Così ricambio l’abbraccio con una forte stretta.
Allora Christian, domani molto probabilmente andremo in overbooking. Ci saranno più persone di quante puoi immaginare. Abbiamo fatto un casino per questo concerto. A te ti andrebbe in tal caso di fare due spettacoli?” Speranzoso.
– “Dove c’è un pianoforte a coda io potrei passarci anche 10 ore di fila senza stancarmi, nessun problema!” Rispondo con grande gioia.
Finito di provare il pianoforte si ritorna in Hotel, ci si cambia e poi si esce fuori con Mario, i figli Carlo e Alessia, la moglie, Ennio e amici di famiglia. Andiamo in un ristorante dove ci sono esclusivamente menù a base di pesce. Io personalmente non apprezzo tutti i pesci, però mi piace buttarmi ogni tanto 🙂 . Appena seduti, ci portano 10 antipasti di pesce. Poi arrivano altre portate e poi altre e poi altre e poi altre ancora. Mi pareva di scoppiare mentre Ennio continuava a versare nei nostri bicchieri alcolici e super alcolici! “No, questo lo devi provare!” E fu così che provando provando mi girava la testa… eheheh
Passiamo una piacevolissima serata e poi stanchi e distrutti dal viaggio ci addormentiamo poco dopo aver toccato il letto della camera 99.
E’ Domenica. Guardo l’ora sul telefono, sono le 11.30. Faccio uno sbadiglio infinito. Con calma poi mi sveglio, mi lavo i denti e intanto ripenso alla scaletta dei brani che suonerò nel pomeriggio. “Fazil Say, Morricone, Thalberg, Salerno, Salerno, De Crescenzo, Medley, John Williams, Albeniz, Gulda”.

Andiamo a fare colazione al secondo piano dell’Hotel. Prendiamo cornetti con la crema e nutella accompagnati con succo d’arancia rossa. Guardiamo fuori dalla grande finestra della stanza e vediamo un paesaggio incantevole. Che meraviglia! Mi squilla il telefono, è Mario!
– “Pronto, Mario!
– “Ciao Christian, vi siete svegliati“?
– “Direi di sì.. ehehe
-“ Dove siete andati di bello questa mattina?
-“ Mmm veramente abbiamo dormito fino a poco fa…
-” Ahaha che pigroni. Avete fatto bene, eravate stanchi. Oggi allora grande giorno!”
– “Eh sì, ci siamo quasi!
-” Che ne dite se passo a prendervi per le 15.30? Il concerto inizia alle 17.00
– “Perfetto! Grazie mille, a dopo!
 Torniamo in camera e iniziamo a prepararci con calma. Camicia azzurra, nuova nuova e presa apposta per questo concerto. Pantaloni neri eleganti e scarpe nere lucide. Simona indossa invece un vestito nero lungo e aderente, scarpe col tacco, collana al collo luccicante e borsina intonata col vestito. “Bene, è davvero tutto pronto!
Passa a prenderci Mario con a bordo il figlio Carlo, un piccolo pianista di 13 anni davvero promettente. Siamo tutti eccitati e mentre ci dirigiamo verso l’auditorium noto che non c’è un affisso che non abbia il mio viso. Volantini A4, A5, Cartelloni di 6m per 3m e locandine sparse ovunque. Mi sembrava di essere una di quelle star di Hollywood. Non è che magari mi aspetta anche un red carpet?


Entriamo così nell’auditorium, mettiamo a punto le ultime cose come luci, proiettore ecc.. e poi mi infilo nella stanza della regia dove avevo già avvisato tutti del mio carattere instabile quei 10-20 minuti che precedono l’esibizione.
La sala si riempie a poco a poco. Sento chiacchierare. Entrano le autorità. Entra il sindaco, il prefetto e l’arcivescovo. Tutti in prima fila.
La tensione c’è ma è stranamente tenuta sotto controllo.
Il presentatore dà il via alla serata, introducendo il significato della stessa. Passa la parola alle varie autorità e infine mi presenta al pubblico. Entro con una camminata felpata e faccio a tutti il mio inchino.
Inizio a presentarmi e a presentare il programma della serata. Racconto un po’ di me, del viaggio di ieri e di quanto sono felice di suonare questa sera. Poi le luci vanno giù, poso il microfono e rimango solo io e il pianoforte, nient’altro.
Così fino ai prossimi 60 minuti dove il pubblico mi fa sentire tutto il suo calore con un grandissimo applauso e una richiesta di bis. Ovviamente li accontento con un’improvvisazione, niente di meglio per esprimere ciò che provo. Intanto ecco un piccolo spezzone della serata:


Un piccolo estratto del concerto di ieri all’Aquila. Grazie davvero a tutti, il pubblico è stato calorosissimo. Grazie!!
Pubblicato da Christian Salerno su Lunedì 1 febbraio 2016

Il concerto finisce per davvero mi rintano nuovamente nella stanza della regia per uscire nuovamente quando degli amici del web mi vengono a trovare. Due ragazzi da Macerata, e un padre con un figlio da Senigallia, città di cui ho bellissimi ricordi. Faccio la loro conoscenza, scatto qualche foto (che non vedo l’ora di avere! 🙂 ) e li saluto ringraziandoli infinitamente per il tratto di strada che hanno fatto per venire a sentirmi. 
A concerto finito andiamo a farci tutti assieme una bella cena. Questa volta è il turno della pizza. Ci accomodiamo al ristorante e ci vengono portate le liste. Apro una lista di acque dal titolo “Acque preziose” e trovo questi prezzi:

€80 per 400ml di acqua??!?!?! E che ci sarà mai dentro? Il Platino?!? 
Shock a parte, ci ordiniamo delle belle pizze fatte a regola d’arte e ci abbuffiamo più che mai, anche se c’era poco spazio nella pancia a causa del buffet che ci era stato gentilmente offerto nel post-concerto.
Insomma, concerto andato bene, splendida compagnia, pancia piena. Più di così? 
Dopo il ristorante saluto e ringrazio ancora una volta Mario e la sua famiglia e ci dirigiamo nuovamente verso la camera 99, ancora più stanchi del giorno prima e già con un pelo di malinconia
L’indomani mi chiama nuovamente Mario chiedendomi se prima di partire potevo passare da lui con miei dischi. Mi spiega che l’aveva chiamato il presidente Ennio alle 7.45 chiedendogli di chiedermi di dargli una trentina di dischi in modo tale che lui li avrebbe messe in conto vendita. Ah, per la cronaca me ne ha acquistati lui personalmente due.
Il viaggio di ritorno è passato molto più velocemente anche se con il pensiero ero ancora costantemente all’Aquila.
Come chiudere questo post se non con un grazie. Grazie. Grazie. Grazie.

Christian

Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti al Conservatorio "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.

Questo articolo ha 2 commenti
  1. Ciao Christian. Abbiamo letto il tuo racconto tutto d'un fiato. Che giornate e che bella avventura. La preparazione è stata lunga e laboriosa, poi alla fine tutto è durato un'istante. Grazie a te delle indimenticabili parole e della bella musica. Sai che sono un appassionato. Ci dobbiamo inventare qualcosa per averti ancora con noi. Un bacione a Simona bella e "paziente" con tutti e in particolare con quel ragazzo logorroico che è mio figlio. Ci sentiamo presto. Mario

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