Lo studio del pianoforte richiede tutta una serie di caratteristiche utili all’apprendimento e al progresso continuo.
Innanzitutto dovrai essere realmente motivato a imparare come si suona questo strumento, dopodiché dovrai armarti di determinazione e sviluppare una grande capacità di ascolto.
Tuttavia, nel momento in cui iniziamo a osservare l’aspetto più tecnico, individuiamo rapidamente il tema legato all’agilità. Se sei agli inizi, avrai sicuramente notato come sia difficile muoversi sugli 88 tasti del pianoforte, complice sia la disposizione che il “peso” stesso dei tasti.
Di conseguenza, ti sarai anche reso conto di quanto sia utile focalizzare il proprio studio non soltanto sui brani in sé, ma anche sulla tecnica pianistica.
Chiaramente, per riuscire nell’impresa dovrai trovare, oltre a un buon insegnante in grado di accompagnarti lungo il percorso, un tuo personale equilibrio.
Dunque, è arrivato il momento di vedere più concretamente che cosa significa agilità al pianoforte.
Tecnica pianistica: che cosa si intende per agilità
Durante l’esecuzione di un brano di repertorio, l’agilità è quella capacità di muovere più rapidamente e con maggiore precisione le dita sulla tastiera.
Quindi essere agili permette di eseguire sequenze digitali ad alta velocità, ma anche suonare successioni di accordi fluidamente e velocemente.
Come puoi vedere, stiamo parlando di un lavoro improntato all’incremento della precisione, un fattore davvero essenziale per ogni aspirante pianista e totalmente indipendente dal livello raggiunto o dall’esperienza maturata durante il percorso di studi.
Inoltre, sappi che i pianisti lavorano per tutta la vita su questo aspetto, anche una volta raggiunto il successo. Infatti, esattamente come farebbe uno sportivo, anche un musicista dovrà “allenarsi” ogni giorno sullo sviluppo e sul mantenimento dell’agilità acquisita.
Proprio per questo motivo, la letteratura pianistica comprende un numero davvero infinito di esercizi studiati appositamente per sviluppare questa abilità.
Oltretutto, sappi che ogni tipo di pianista deve lavorare necessariamente sulla propria agilità, poiché queste fasi di studio risulteranno fondamentali per incrementare il proprio bagaglio tecnico, anche per arrivare a eseguire correttamente i proprio brani preferiti.
Per cui, senza perderci in chiacchiere, scopriamo quali sono questi esercizi e per quale motivo risultano così fondamentali.
Il ruolo delle scale musicali per sviluppare l’agilità
Le scale rappresentano un esercizio fondamentale per il riscaldamento, ma anche per la conoscenza della musica stessa. Inoltre, saranno utilissime per lavorare sull’agilità delle dita.
Dunque, anche iniziando con una semplice scala di Do maggiore, composta da soli tasti bianchi, il passaggio del pollice presenterà una determinata ma obbligatoria difficoltà.
Dopodiché potrai passare alla sua relativa minore, ovvero la scala di La minore e così via con tutte le tonalità.
Tuttavia, un trucco è anche quello di iniziare da una scala apparentemente più difficile, ma di gran lunga più comoda a livello digitale, quella di Si maggiore. In ogni caso, una volta appresa la sequenza di tasti di ogni scala, sarà il momento di incrementare la velocità di esecuzione.
Sarà proprio questo cambio di velocità a condurti verso il miglioramento.
Ricordati di studiare sempre a mani separate e, soltanto quando l’esecuzione risulterà fluida, a mani unite.
Possiamo quindi affermare che le scale rappresentano il vero e proprio ABC dell’aspirante pianista.
Hanon e Czerny: gli esercizi dedicati
Gli esercizi composti da Hanon e Czerny non posseggono un vero e proprio scopo a livello interpretativo e musicale, ma il loro scopo sarà esclusivamente quello di migliorare la capacità esecutiva del musicista, nonché la sua tecnica e agilità.
A tal proposito, devi sapere che il primo dei suddetti compositori fu a tutti gli effetti un precursore nel campo degli esercizi dedicati all’apprendimento del pianoforte.
L’idea alla base è piuttosto semplice, lavorare solamente sui tasti bianchi per riuscire il quanto più possibile a sciogliere le dita, rendendole via via sempre più indipendenti l’una dall’altra.
I suoi piccoli studi furono successivamente raggruppati in volumi, di cui il più celebre è rappresentato senza ombra di dubbio da Hanon: il pianista virtuoso.
Ogni composizione di questo libro potrà essere ripetuto a oltranza, cambiandone velocità e ritmo in base alle proprie necessità e alla difficoltà che si intende superare. Tuttavia, l’indicazione riportata dallo stesso compositore specifica esecuzioni a partire dai 60 bpm al quarto fino ai 108.
Diversamente rispetto ad Hanon, Czerny ha improntato i propri studi sullo sviluppo della velocità di esecuzione, improntando ogni esercizio su precise sequenze digitali.
Anche in questi casi, spesso si studia sui soli tasti bianchi per posi passare a tonalità differenti e con annesse alterazioni.
Purtroppo, molti pianisti e didatti credono che questi libri siano dedicati solamente ai principianti, tuttavia si tratta di una credenza errata.
Ciò è dato dal fatto che questi semplici studi risultano sempre utilissimi per mantenere l’agilità acquisita, motivo per cui è bene dedicare una porzione di ogni sessione di studio a questi ultimi.
Incrementare l’agilità sulla tastiera: quanto tempo ci vuole?
Se sei agli inizi, l’investimento iniziale in termini di tempo per migliorare la tua agilità potrà essere davvero minimo. Tuttavia, per ottenere risultati concreti è fondamentale uno studio costante.
Ma quanto bisogna esercitarsi?
Circa 15/20 minuti al giorno sono più che sufficienti per muovere i primi passi sulla tastiera, dopodiché potrai incrementare la durata di ogni sessione di tecnica, passando anche a studi molto più complessi e musicali.
Tuttavia, devi sapere che non esiste un momento perfetto per lavorare sull’agilità.
Puoi iniziare a studiare partendo da qui e poi passare ai brani di repertorio, utilizzando questi esercizi come utile riscaldamento, oppure potrai decidere di dedicare il tuo tempo a questa fase dopo aver studiato su pezzi.
Chiaramente, il punto è quello di non studiare troppo o troppo poco.
Studio pianistico: il ruolo fondamentale della costanza
Sull’agilità potrai lavorare nel momento che preferisci, ma sarà la costanza a condurti verso un oggettivo miglioramento della lettura musicale e della destrezza alla tastiera.
Quindi, esattamente come avviene in ogni settore, il progresso si ottiene solamente studiando con regolarità. Chiaramente saranno necessarie le giuste pause per evitare l’affaticamento o l’infiammazione dei tendini ma, in ogni caso, uno studio poco regolare porterà a una stagnazione delle proprie capacità.
Dunque, per non rallentare, arrestare, o perdere del tutto i tuoi progressi, ricordati sempre di studiare con la giusta regolarità.
Che cosa conduce un pianista verso una maggiore agilità?
I pianisti ottengono un’agilità superiore a seguito dello sviluppo di diverse capacità.
Tra queste rientrano senza alcun dubbio la velocità e la precisione esecutiva per quanto riguarda la tecnica pianistica.
Dunque, sarà proprio il bagaglio tecnico acquisito con lo studio ad apportare una conseguente e maggiore agilità complessiva.
Infatti, ogni singolo esercizio dedicato allo sviluppo di determinate abilità risulterà utile, ma l’idea di base sarà sempre quella di affrontare ogni difficoltà con estrema costanza.
Inoltre, sappi che l’agilità sarà un elemento fondamentale per ogni pianista, poiché sarà proprio quest’ultima a portare a migliori risultati esecutivi e musicali.
In conclusione possiamo quindi affermare che l’esercizio e lo studio del pianoforte improntato allo sviluppo progressivo dell’agilità dovrà essere condotto con estrema attenzione e, possibilmente, sotto la guida di un bravo insegnante.
In questo modo potrai migliorare giorno dopo giorno e iniziare a comporre il tuo bagaglio tecnico.
Il tutto senza tralasciare tutto ciò che è legato al tocco sulla tastiera e all’espressività che, per quanto possibile, non dovrebbe mai mancare. Infatti, eseguendo anche i semplici esercizi di Hanon o le scale, l’aggiunta di una minima interpretazione renderà il tuo lavoro decisamente più piacevole e appagante prima di passare ai tuoi brani preferiti rendendoti realmente conto delle capacità sviluppate con gli studi tecnici.
Christian Salerno
La mia professoressa che mi da lezioni di pianoforte mi fa fare sempre questi esercizi ogni volta che vado… E poi quando finisco mi fa sempre male tutto il braccio D: