Sono sempre stato affascinato dall’etimologia della parola ispirazione. E’ stata utilizzata da Platone – nello Ione – per rappresentare l’entusiasmo.
Proprio quando siamo entusiasti ci succedono le cose migliori. Ultimamente nelle zone del varesotto si stanno presentando giornate assai uggiose. Cieli grigi che metterebbero tristezza anche ad un clown.
Venerdì scorso (1 Aprile 2016) mi sono alzato di buonissimo umore – nonostante il tempo – perché dovevo dare la mia prima lezione di musica in una 4° elementare. L’esperienza si è rivelata fantastica (grazie Ivana!) e il mio entusiasmo era alle stelle. Durante tutta la fine della giornata ho notato come il mio entusiasmo ha contagiato le persone che mi erano vicine, tant’è vero che alcuni di loro mi hanno detto testuali parole: “meno male che oggi ci hai pensato tu a tirarmi su il morale… con questa giornata!”
Non c’erano condizioni climatiche, sociali o incidenti che avrebbero potuto condizionare il mio umore. Infatti, non appena sono tornato a casa, ho aperto il mio pianoforte (in realtà quello dell’accademia che gestisco con il mio socio Edoardo) e ho iniziato a scrivere.
Ero completamente ispirato. Dopo poche note provate al pianoforte, e solitamente fatico a farmi andare bene l’incipit di un brano, tutte le altre arrivano da sole e in automatico. Dalla finestra entra un raggio di sole che illumina il foglio pentagrammato sul quale sto scrivendo ed è subito magia.
La magia si può creare col davvero poco, basta avere il coraggio di immaginare. Quando siamo piccoli siamo imbattibili su questo. Ci immaginiamo cose, oggetti, amici, nemici, facciamo animare dei soldatini inanimati e molto altro. Da grandi, schiavi degli schemi, diventiamo totalmente razionali.
Ma ti ricordi quanto ti divertivi da piccolo? Mi ricordo che ogni volta che mia madre mi comprava una pistola giocattolo ero euforico per tutta la settimana, e andavo a scuola senza fare storie (e lei me la comprava apposta eheh). Immaginavo una volta di stare nel farwest e combattere contro degli indiani che volevano attaccare la locanda, e un’altra volta immaginavo di stare nello spazio e combattere contro degli alieni. Le battaglie potevano andare avanti per ore senza neanche accorgermene. Ovviamente in tutte queste battaglie c’era sempre una bella principessa da salvare che poi mi avrebbe ricompensato con un bel bacio (che era quello che aspettavo fin dall’inizio del gioco! eheh).
Se è così divertente lavorare con la fantasia… perché fermarsi?? E’ da stupidi sentirsi stupidi solo perché dagli altri è considerato da stupidi.
Ti confesso che ancora lo faccio, in un’altra modalità, ma lo faccio ancora. Mi piace sedermi al pianoforte quando ho dei ritagli di tempo libero in cui non devo né studiare né lavorare e vagare con la fantasia. Chiudo gli occhi e immagino un luogo o una situazione in cui vorrei stare. Non importa com’è fuori realmente, importa quel che sento in quel momento.
Nell’improvvisazione che segue, per esempio, ho immaginato la scena di due amanti. Lui che si reca da lei per chiederle di uscire assieme e passare una piacevole serata assieme, e lei che gli dice che è meglio non vedersi più. Nonostante ciò, lui continua ad aspettarla sotto il portone di casa sua, sotto la pioggia:
Oppure quando non riesci ad esprimerti come vorresti in un dato ambiente perché hai delle limitazioni e non puoi far sentire le tue convinzioni perché sarebbe come gridare in pieno deserto dove ben che vada si sposterebbe un granello di sabbia.
Sono le situazioni in cui ci troviamo che ci aiutano a trovare l’ispirazione. Ho ringraziato per tutte quelle volte che ho avuto una delusione d’amore perché mi sono capitate cose bellissime. Pensa un po’, da una delusione ci ho scritto un disco (che ha venduto più di 1000 copie) e da un’altra invece ho scritto la colonna sonora per un film. Come si dice… non tutti i mali vengono per nuocere! 🙂
E infine, come ultimo consiglio… viaggia. I posti nuovi ti fanno tornare a casa arricchito e con nuovi spunti e idee, ma ricorda che se non puoi viaggiare, esiste la fantasia che è in grado di portarti anche al Polo Nord in men che non si dica! Ti lascio ora con un fantastico video realizzato dalla Yamaha con Cesare Picco:
SPIRIT OF THE PIANO
“SPIRIT OF THE PIANO” (Piano no Tamashii) by Cesare Picco, is a real descent inside the heart of the piano, in the places where the concert grand piano CFX Yamaha is created and where it takes its shape, but also inside the tradition of expert craftsmen and engineers who create a really unique instrument. Cesare Picco Produced by Yamaha Music Europe and Blumargot EdizioniDirected by Cesare PiccoCreated by Cesare Picco and Monica MalavasiEditing by di Erika ManoniCinematography by Matteo GirolaSound and mix byDaniele Valentini
Pubblicato da Yamaha Pianos su Mercoledì 30 marzo 2016
Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti al Conservatorio "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.
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Interessante!!