Lo studio del pianoforte crea sempre due visioni differenti da parte degli aspiranti pianisti. Infatti, da un lato troviamo la voglia di cominciare e imparare a suonare i primi semplici brani pianistici per poi arrivare a un repertorio più complesso ma, dall’altro, sussiste il timore che questo percorso richieda troppo tempo, fatica e, in alcuni casi, noia.
Ma per quale ragione alcuni studenti o interessati a questo strumento pensano ancora oggi che sia così difficile apprendere?
Per rispondere a questa domanda possiamo affermare che il metodo tradizionale sia adatto allo studio della musica classica ma meno funzionale a un approccio alla musica moderna e contemporanea.
Tuttavia, non esiste nulla di più sbagliato, infatti, nonostante esistano tecniche ugualmente efficaci per iniziare a mettere le mani sulla tastiera, l’approccio classico resta sempre il più valido e completo per adottare non soltanto i metodi di studio migliori, ma anche per ottenere una postura più corretta, per evitare infortuni a carico dei tendini dovuti a lacune tecniche, ma anche per imparare ad andare a tempo, un “dettaglio” non trascurabile nemmeno nella musica pop.
Dunque, sia che tu voglia studiare il repertorio della musica colta, oppure di quella moderna, è di fondamentale importanza imparare la lettura del pentagramma, a riconoscere il valore di note e pause, le basi del solfeggio e alcuni fondamenti tecnici necessari per ogni genere musicale.
Infatti, anche se al giorno d’oggi la musica popolare spesso non richieda il virtuosismo tecnico tipico della musica classica, è davvero importante iniziare ad approcciarsi al pianoforte nel modo più corretto possibile, accostando allo studio dello strumento anche quello riguardante le basi teoriche più rilevanti.
Dunque, per imparare e migliorare sarà fondamentale l’esperienza di un insegnante preparato in grado di comprendere appieno le tue necessità e i tuoi obiettivi musicali, ma anche che sappia incoraggiarti e spingerti verso progressi costanti e soddisfacenti.
Come iniziare a studiare pianoforte
Inizialmente, è bene che tu sappia che per iniziare a muovere i primi passi sul pianoforte quello di cui avrai bisogno sarà solamente una tastiera unita alle tue mani.
Tutto ciò appare scontato ma, al contrario, è davvero fondamentale. Ti basterà scegliere una semplice melodia e cercare con pazienza di riprodurla sulla tastiera.
Questo è un approccio meno canonico, ma decisamente motivante.
Tuttavia, non sarà certo sufficiente per diventare pianisti e per passare da una tastiera elettronica a un vero pianoforte.
Quindi, successivamente sarà importante trovare il giusto maestro al fine di non commettere errori e crescere musicalmente.
Infatti, poco dopo aver imparato alcune note a orecchio e a riconoscere i tasti dello strumento, sarà necessario un approccio più collaudato e capace di portare presto a risultati decisamente più soddisfacenti.
Sappi inoltre che esistono numerosi esercizi tecnici mirati per migliorare la tua tecnica pianistica. Tra questi non si può dimenticare un testo che tutti i pianisti, almeno una volta nella vita, hanno incontrato o studiato in modo attento e approfondito: Hanon – il pianista virtuoso.
Questo metodo racchiude una serie di esercizi digitali utili per “allenare” le mani all’indipendenza.
Infatti, sia la mano destra che la mano sinistra, dovranno affrontare le medesime difficoltà tecniche all’interno di ogni singolo esercizio.
Studiare pianoforte: quante ore al giorno sono necessarie?
Questa è senza ombra di dubbio una tra le domande maggiormente rivolte agli insegnanti di musica.
Tutti i pianisti, almeno una volta nella vita, si sono chiesti “Quante ore al giorno studiare pianoforte?”
Naturalmente non esiste una risposta univoca poiché ogni persona sarà caratterizzata da un apprendimento differente, ma in linea generale ed entro certi limiti la quantità è meno rilevante se paragonata piuttosto alla qualità.
Dunque, nel momento in cui lo studio viene protratto a cadenza regolare sin dai primi passi, anche per un’oretta ogni giorno, i risultati non tarderanno ad arrivare, a patto che quei 60 minuti vengano impiegati studiando nel modo corretto e senza sottovalutare il livello qualitativo della sessione di studio stessa.
Chiaramente, lo studio del pianoforte deve essere oculato ma anche piacevole, per cui è inutile torturarsi per numerose ore consecutive o quando manca la concentrazione necessaria.
Quindi, soprattutto se sei agli inizi, cerca di suonare e studiare divertendoti, trovando anche le prime soddisfazioni nel farlo. In questo modo renderai il tempo speso davanti alla tastiera decisamente più piacevole e stimolante.
Diversamente, da un punto di vista più tecnico, il tempo da dedicare allo studio, come affermato anche in precedenza, sarà strettamente legato alle capacità di apprendimento di ogni pianista provetto.
Inizialmente, le due mani non saranno abituate a eseguire determinate sequenze digitali, motivo per cui la costanza e l’esercizio assumeranno un ruolo chiave nel processo di apprendimento.
Anche soli 60 minuti al giorno saranno quindi più che sufficienti e migliori di ore e ore un solo giorno all’interno dell’intera settimana.
Il tempo non è fondamentale, ma la tua concentrazione lo sarà in ogni fase di studio.
In che modo studiare più efficacemente pianoforte
Per capire come incrementare l’efficienza durante ogni sessione di studio e diventare bravi al pianoforte, è fondamentale che tu abbia ben chiaro che tipo di pianista desideri diventare in futuro.
Infatti, proprio in base al tuo obiettivo potrai iniziare a comprendere meglio se puoi o meno raggiungerlo in una tempistica più breve.
Di conseguenza, sappi che se il tuo sogno è quello di diventare un pianista classico e concertista non esisteranno scorciatoie, poiché saranno necessari molti anni di:
- preparazione
- dedizione
- e pratica.
Inoltre, sarà essenziale seguire un percorso accademico ed essere seguiti da professionisti.
Il tutto senza dimenticare che la qualità ti richiederà notevoli sacrifici.
Al contrario, se desideri diventare abbastanza autonomo una volta al pianoforte ed eseguire semplici brani o canzoni pop, il tempo necessario sarà notevolmente inferiore.
Questo perché è possibile sorvolare, in parte, alcuni concetti teorici o tecnici molto avanzati e realmente utili solamente in contesto classico.
Dunque, potrai mettere immediatamente le mani sulla tastiera sin dal principio, apprendendo le tecniche per non farsi male e cominciare con alcuni esercizi da svolgere direttamente sul brano scelto.
Chiaramente, ciò non significa restare un pianista mediocre. Infatti, nel momento in cui avrai appreso le basi fondamentali, nulla ti vieterà d’iniziare ad approfondire il tuo percorso musicale, magari affrontando anche uno studio più oculato del solfeggio e consultando i manuali di tecnica, tra cui troverai anche il precedentemente citato Hanon.
Per studiare più efficientemente il pianoforte dovrai quindi individuare il metodo di studio più adatto a te e realmente in grado di renderti più indipendente.
Dopodiché, potrai dedicarti agli approfondimenti utili per capire al meglio la musica.
Come migliorare al pianoforte
Come hai avuto modo di vedere, lo studio del pianoforte è adattabile in base ai risultati che desideri raggiungere.
Ciò significa che se vuoi diventare un professionista dovrai affrontare un metodo più classico, come quello adottato in conservatorio, che sicuramente ti renderà un ottimo esecutore o un concertista.
In questo caso, quando ti ritroverai davanti una partitura, riuscirai a trarne immense soddisfazioni. Inoltre, questo non vuol dire, come molti credono, che peccherai in creatività ma, al contrario avrai tutte le carte in regola per comprendere la musica a 360 gradi e sapere in che modo liberare il tuo istinto creativo in modo oculato e mai banale.
Diversamente, se deciderai d’iniziare adottando un sistema più pratico e adatto per suonare le prime canzoni pop, incontrerai molte più difficoltà nel momento in cui vorrai eseguire un brano preso dal repertorio classico.
Per migliorare dovrai quindi aver chiaro in quale categoria di pianisti desideri rientrare:
- classici
- o moderni.
Dopodiché potrai scegliere l’approccio che più ti gratifica a livello musicale.
Tuttavia, non dimenticare che è sempre necessario individuare il giusto insegnante, poiché soltanto in questo modo potrai migliorare costantemente e senza commettere errori gravi che potrebbero compromettere i tuoi risultati al pianoforte.
In conclusione, possiamo quindi affermare che lo studio pianistico sia un argomento davvero vastissimo e caratterizzato da numerose scuole di pensiero differenti ma, in ogni caso, è indubbio come un approccio classico sia sempre maggiormente indicato al fine di raggiungere un risultato concreto e duraturo nel tempo.
Infatti scegliendo di seguire un corso di pianoforte a impostazione classica, anche nel momento in cui studierai un brano pop, imparerai a:
- mantenere la corretta postura della mano sulla tastiera
- a gestire uniformemente il suono mettendo in risalto la melodia rispetto all’accompagnamento
- ad andare a tempo anche senza la necessità di utilizzare un metronomo
E infine ad interpretare correttamente tutti i segni che incontrerai anche sulle partiture più semplici tra cui:
- le legature di portamento
- l’armatura di chiave
- le alterazioni accidentali
- l’unità di tempo e tanto altro ancora…
Il tutto senza trascurare l’importanza degli esercizi tecnici come quelli del metodo Hanon, capaci di aiutarti nell’ottenimento di una migliore destrezza tra gli 88 tasti.
Infine, se hai passione e dedizione sappi che avrai anche tutte le carte in regola per affrontare al meglio questo percorso artistico che, nonostante conduca verso qualche sacrificio, ti porterà davvero moltissime soddisfazioni.
Christian Salerno
Grazie tantissime Chris per questo post i tuoi consigli sono come oro colato quando ci si sente musicalmente un pò giù!!!! ^___^
Ps: vado ad iniziare le mie solite 3 ore che poi diventeranno 6 ahahahahahahaha
Davide
Grazie Davide, sei sempre gentilissimo! =) Mi fa piacere che i miei post ti risultano utili! E…. auguroni per le tue 1000 ora di studio!! 😀
Christian
ciao christian complimenti per il sito e i consigli utili.
pure io cerco di dedicare al piano queste benedette 3 ore purtroppo non posso in modo continuo pertanto spezzo il mio studio in 2 sedute la prima in cui mi dedico alla tecnica e allo studio e la seconda parte ai pezzi da preparare a volte la divido anche in 3 sedute
te fai tutto di fila?
ciao ale
Ciao Ale! Grazie mille! Assolutamente no! Busoni, uno dei più grande pianisti di sempre, studiava 4 ore e le divideva in 8 sedute da mezz'ora ciascuno! 😉
Spezzare fa molto bene, anche perché dubito che si possa rimanere concentrati per 3 ore perciò…continua così! 😉
Christian
CIAO CHRIS GRAZI X I CONSIGLI MOLTO UTILI (PS) SEI IN GAMBA CIAO…..
Grazie mille…veramente troppo gentile! 🙂
Per me: 3 ore in 2 sedute…!! Oppure, tecnica base e studi in prima seduta e ripassi(facoltativi) + studio brani in seconda seduta, distanziata di ameno un paio di ore dalla prima. il cervello deve recuperare e sentire la voglia di tornare al pianoforte. migliori col riposo (come gli atleti) ma non è una medicina che si prende a ore precise.