Imparare a suonare il pianoforte, o un altro strumento musicale, è un obiettivo che chiunque può raggiungere.
Ma il discorso cambia se si tratta di acquisire un certo livello di capacità, sia tecnica che espressiva, che fanno la differenza tra un allievo che semplicemente esegue il compito e uno che è sulla strada giusta per passare a un livello di abilità superiore.
In realtà, la bravura deriva da una commistione di fattori, tra i quali rientrano certamente una buona dose di talento innato, molta pratica e molte ore passate davanti alla tastiera studiando in modo efficiente, ma soprattutto una grande passione.
Solo se fai ciò che ti piace, infatti, potrai trovare la motivazione necessaria a portare avanti un’attività dedicandole tutto l’impegno che essa richiede. Da quel momento si innescherà una reazione a catena, che ti porterà ad attuare tutti gli accorgimenti necessari a migliorare ulteriormente e sempre di più le tue performance.
Hai capito bene: diventare bravi al pianoforte è anche questione di mettere in atto delle piccole strategie che, messe insieme, sortiranno l’effetto desiderato e ti aiuteranno a raggiungere il tuo obiettivo.
Di seguito ti spiegherò nel dettaglio quali sono questi trucchi che ti aiuteranno a diventare un bravo pianista.
1. Organizzazione: cerca una guida per andare lontano
Partiamo dalle basi, senza mettere subito le mani sulla tastiera.
Prima di cominciare a suonare, infatti, occorre avere le idee più che chiare su cosa si desidera ottenere, in modo da formulare un piano di azione che ti consenta di studiare in modo organizzato per non perdere di vista il traguardo.
A questo proposito, il primo passo da compiere è quello di trovare un buon insegnante di pianoforte, che si tratti di un professionista che lavora in privato o di una vera e propria associazione.
Questo non solo perché per imparare a suonare uno strumento è indispensabile avere la guida di un maestro, ma anche perché in questo modo potrai costruirti un metodo, avendo delle scadenze da rispettare e imparando anche la procedura corretta per studiare rendendo produttive le giornate che passerai seduto sul tuo sgabello.
Tieni presente che un bravo insegnante ti fornirà certamente delle linee guida generali dalle quali partire, ma poi ti aiuterà a tagliare su misura un metodo che si adatti alla tua personalità e alle tue caratteristiche affinché tu possa lavorare al meglio e in modo molto più semplice.
2. Crea un piano d’azione: il tuo programma
- Salerno, Christian (Autore)
Una volta che avrai trovato un maestro che sia il tuo punto di riferimento, il secondo consiglio da attuare è quello di scriverti un programma.
Il tempo, infatti, come sai, è denaro, e questo detto si applica a maggior ragione quando si tratta di studiare musica, quando sembra proprio che non basti mai.
In realtà è tutta questione di saperlo organizzare al meglio e in modo intelligente, così da trarre insegnamento e progresso da ciascuna sessione di studio.
Il programma ti consentirà di suddividere il tempo che avrai a disposizione ponendo dei paletti da rispettare in modo più o meno ferreo, dividendolo tra le differenti attività.
Prima di tutto, infatti, devi assicurarti di avere dei ritagli da dedicare al ripasso dei fondamenti, che sono quelli che aiutano tutto il resto a reggersi in piedi.
Dopodiché verrà tutto il resto. Parallelamente a questa operazione, ti verrà spontaneo effettuarne un’altra, ovvero quella di fissarti degli obiettivi.
L’organizzazione del tempo e dei momenti dedicati allo studio, infatti, non può che essere stabilita in base alla meta che ti proponi di raggiungere, che ti consentirà, allo stesso tempo, di avere un ritorno reale dei tuoi progressi, in modo da capire se effettivamente sei sulla strada giusta per arrivare al traguardo.
Oltre a fissare un obiettivo finale ambizioso, puoi anche stabilirne di intermedi, che siano raggiungibili nell’arco di breve tempo. Questi rappresenteranno altrettante sfide, che ti stimoleranno a migliorare senza tuttavia essere troppo difficili e, soprattutto, ti permetteranno di toccare con mano i tuoi miglioramenti sul breve termine e in modo concreto.
Potrai anche misurarti con i tuoi limiti: se uno di questi obiettivi si sta rivelando troppo ostico o ti sta costando una fatica che non sei in grado di sostenere, sposta più in là la scadenza o rallenta il ritmo, in modo da darti il giusto tempo per conquistare la meta.
3. Concentrati sulla pratica
A questo punto, una volta che ti sarai organizzato, potrai passare alla pratica vera e propria, che tuttavia dovrai eseguire rispettando dei criteri che ti aiuteranno a trarre il massimo profitto dal tempo che trascorrerai al pianoforte.
Continuare a provare intestardendosi su un passaggio che non riesce non può portare a nulla di buono: otterrai solo di innervosirti inutilmente e alimentare un circolo vizioso di frustrazione e sensazione di essere incapaci.
Allo stesso modo, anche strimpellare in maniera casuale non ti aiuterà a rafforzare delle buone abitudini né a migliorare la tua performance.
Come evitare tutto questo? Il segreto sta nella concentrazione.
Quando subentra questo fattore, il quantitativo di tempo dedicato allo studio passa in secondo piano, dal momento che dieci minuti di studio ragionato, assorto e concentrato possono essere molto più efficaci di un’ora passata a provare casualmente e lamentarsi.
Il primo passo è quello di eliminare tutte le possibili fonti di distrazione.
Quindi spegni la TV e la radio, cerca di ottenere il silenzio e allontana lo smartphone: in questo modo sarà più semplice ottenere la concentrazione.
Inizialmente sarai in grado di mantenerla per pochi minuti per volta, se non sei abituato, ma vedrai che con la pratica anche questo aspetto migliorerà e riuscirai a portare a termine delle lunghe sessioni di studio facendo pochissime pause e mantenendo alto il livello di attenzione. È un metodo faticoso da sostenere, ma decisamente produttivo.
Ciò non significa, ovviamente, che tu debba essere teso come una corda di violino, cadendo nella tentazione di fare tutto in fretta per non perdere tempo.
Essere concentrati non vuol dire correre: al contempo devi entrare in uno stato mentale tranquillo e rilassato, essendo consapevole che tutti hanno bisogno di tempo per assimilare nozioni e abilità, e tu dovrai trovare il tuo ritmo rispettandolo senza farti prendere dalla fretta.
Specialmente quando inizia a studiare un nuovo pezzo, l’entusiasmo ti indurrà a procedere più velocemente, perché non vedrai l’ora di misurarti con lo spartito e sentire il risultato finale.
Questo è comprensibile, ma fretta e concentrazione non vanno d’accordo e rischi di perdere di vista il tuo obiettivo: quindi rilassati e concediti il tempo che tu stesso richiedi.
Questo suggerimento vale in modo particolare per le cose che trovi più difficili.
Lasciarsi prendere dallo scoraggiamento e dal senso di inadeguatezza può essere un grosso rischio per alcune persone, ma non essere in grado di svolgere un determinato passaggio ora non equivale a dovervi rinunciare per sempre.
È proprio su questi punti che devi insistere con maggiore decisione: dedicare tempo a ciò che ti riesce facilmente ti darà certo la sensazione di essere bravo, ma di fatto è inutile.
Per questo motivo all’interno del tuo programma dovresti stabilire dei momenti in cui esaltare i tuoi punti di forza alternandoli ad altri, più estesi, in cui pratichi quelli di debolezza. Il loro superamento può a sua volta costituire uno di quegli obiettivi a breve termine di cui parlavamo prima e vedrai che, una volta raggiunti, anche la tua autostima ne trarrà beneficio.
4. Esercita la tua espressività
- Salerno, Christian (Autore)
Per quanto concerne l’esercizio, il mio consiglio è quello di praticare non solo la tecnica ma anche l’espressione.
Può darsi che ti sembri inutile fingere di suonare per un pubblico con l’orecchio teso ad ascoltarti anche quando ti stai semplicemente esercitando o stai ripassando un brano che hai già imparato, ma ti assicuro che è vero il contrario: questo tipo di pratica ti aiuterà a dare solidità anche al tuo modo di sentire e vivere ogni pezzo, oltre a conferirti una maggiore sicurezza per ogni volta in cui ti dovrai realmente esibire.
5. Sii umile
Altri accorgimenti che puoi adottare per diventare bravo al pianoforte, riguardano l’atteggiamento, che rappresenta una componente fondamentale per crescere in senso musicale e diventare davvero abile.
Prima di tutto, fai tesoro dei tuoi errori: per quanto possa essere frustrante scoprire di aver sbagliato metodo di studio o non riuscire a ottenere la resa desiderata, ricordati che la perfezione non esiste, ma da questa puoi imparare per essere migliore, analizzando cosa non ha funzionato e correggendo i difetti.
Allo stesso modo, non serve che tu ti metta in mostra quando ti accorgi di saper fare bene qualcosa.
Non dedicarti solo alle cose difficili per cercare di fare una buona impressione, ricordando che un pezzo semplice ma eseguito a regola d’arte conquisterà sicuramente di più di un brano ostico imparato male.
L’umiltà è tutto, quindi accetta di avere dei limiti che potrai superare poco per volta, man mano che sarai pronto.
6. Costruisci la tua strada
Infine, ricorda che diventare bravo al pianoforte non è questione di fortuna, ma qualcosa che dipende da te, dal tuo impegno e dalle strategie che attuerai per costruire la tua strada e, chissà, magari ottenere successo.
Ma è una strada che dovrai costruirti da solo e che, siccome sarai tu a percorrerla, dovrà essere tagliata su misura apposta per te.
Quindi cerca di creare il tuo approccio personale allo strumento e non pensare mai di dover emulare qualcun altro: impara a valutare te stesso e fidati del tuo giudizio, lavorando per sviluppare le tue capacità.
Continua a seguire una disciplina, ma tieni aperte anche diverse porte e cogli le possibilità che ti si presentano. Crea delle connessioni con altre persone che condividono la tua stessa passione e cerca di imparare dai maestri migliori, ma trovando la tua personale espressione e riuscendo a esprimere tutta la tua creatività ed emotività.
Infine, abbi sempre un atteggiamento positivo: diventare bravi al pianoforte non significa saper strimpellare due brani, ma acquisire un certo grado di maturità musicale che ti renderà possibile spaziare tantissimo con le tue capacità.
- Salerno, Christian (Autore)
È un’impresa difficile che richiede:
- tempo
- costanza
- e dedizione
Ma talento e impegno sono le tue armi, e vedrai che con una buona dose di ottimismo riuscirai a superare le sfide più difficili e a centrare l’obiettivo.
Christian Salerno
Questo tuo video mi è stato utilissimo! Hai parlato di costanza, passione e dedizione, e queste sono davvero le regole fondamentali per lo studio del pianoforte, me le ricorda sempre anche il mio insegnante…e studiare lentamente porta i suoi frutti! Nell'ascoltarti sembra davvero di conoscerti da sempre, umanamente sei grande e hai tutta la mia stima. Grazie di cuore, Roberta
Grazie a te di cuore Roberta per queste bellissime parole!! Un grandissimo abbraccio!!!! 🙂
Christian
molto simpatico e utile. bravo e grazie.