Se non sei estraneo al mondo della musica e ti diletti con uno strumento come il pianoforte, o addirittura ti dedichi al suo studio, quasi sicuramente ti sarà famigliare quella sensazione di angosciosa agitazione che si prova prima di un esame, di un concerto o, più generalmente, prima di suonare in pubblico per una qualsiasi occasione.
Dopo aver dedicato tanto tempo e tanta dedizione allo studio di quel pezzo così complesso ed esserti arrovellato per ore nel tentativo di padroneggiare anche i passaggi più difficili, il momento di salire sul palco e sederti di fronte alla tastiera sembra spazzarti via dalla memoria tutte le tue competenze insieme al frutto di tanta diligenza.
Le dita iniziano a tremare e inevitabilmente peccano in precisione, sudano in riposta al calore che avverti in tutto il corpo e ti rende paonazzo; dalla memoria appaiono completamente cancellate quelle righe che avevi imparato a memoria e anche la tua velocità nel leggere le note non risponde all’appello, lasciandoti solo con una partitura alla quale non riesci a riagganciarti.
L’ansia da concerto è un fenomeno molto comune, specialmente tra i pianisti giovani che ancora non hanno acquisito piena fiducia nelle loro potenzialità e, soprattutto, non sono abituati a suonare in pubblico.
Per fortuna non si tratta di nulla di irrimediabile, dal momento che, se una leggera ansia può accompagnare per tutta la vita i musicisti più insicuri e, anzi, può rivelarsi funzionale, il panico soverchiante scompare accumulando esperienza e divenendo più esperti, non solo del proprio strumento, ma anche del dominare la scena sul palco.
- Agrillo, Christian (Autore)
Ecco perché il vero segreto è quello di esercitarsi ricreando la situazione in cui si suona per essere ascoltati da altri, ad esempio mettendosi alla prova con amici e parenti, o durante qualche evento: ogni occasione si rivela proficua. Di seguito vedremo nel dettaglio qualche utile suggerimento per porre rimedio all’ansia da concerto e ridurla in modo significativo.
Abituati al palco… direttamente a casa tua
Come abbiamo detto, il primo step per sconfiggere l’ansia da concerto, dunque, è quello di abituarti alla pressione del palcoscenico, creando tu stesso situazioni in cui suoni in pubblico. Più nel concreto, una buona idea può essere quella di preparare un mini-concerto che duri non più di una decina di minuti, esibendoti davanti ai tuoi famigliari e agli amici: per loro sarà molto divertente e tu potrai allenarti a gestire il pubblico durante una performance.
Anche se si tratta di un evento informale e molto in piccolo, la consapevolezza che quel momento si sta avvicinando ti darà una spinta per studiare meglio.
Per rendere il tutto più realistico e ufficiale, puoi anche preparare una piccola presentazione nel corso della quale accenni a ciò che stai per suonare: spesso durante i concerti si usa introdurre brevemente il brano.
Sembra banale, ma questa piccola accortezza è sufficiente per stabilire un’intesa con il pubblico, che apprezzerà e ti aiuterà, a sua volta, a farti sentire maggiormente a tuo agio.
Vedrai che a furia di esercitarti, ti abituerai a essere al centro dell’attenzione quando suoni ed eseguire i pezzi che hai studiato in pubblico non ti sembrerà più un ostacolo così insormontabile.
Quindi ricorda di sfruttare tutte le occasioni che ti si presentano per allenare la tua disinvoltura e familiarizzare con l’audience: basta un concerto da dieci minuti per aiutarti a superare l’ansia da prestazione.
- Agrillo, Christian (Autore)
Strategie da attuare quando studi
Oltre alla pratica, che prevede la presenza di un pubblico che non è detto sia sempre disponibile, esistono anche altri modi per tenere a bada l’ansia da concerto, a cominciare dalle accortezze che puoi mettere in atto durante le normali sessioni di studio.
Un ottimo metodo è quello di registrarsi, dal momento che aiuta ad abituarsi a sopportare lo stress: anche se la videocamera non coincide con il pubblico, si tratta comunque di una fonte di agitazione, dal momento che lo spettatore non è lì ad ascoltarti in quel preciso momento, ma potrà farlo una volta che avrà visto il video e potrebbe, quindi, ugualmente giudicare.
Nel momento in cui ti approccerai al pianoforte per iniziare a suonare, infatti, ti accorgerai, per assurdo, di quanto in fretta e prepotentemente salga l’imbarazzo, perfino se ti trovi in stanza da solo.
Questo perché la tua mente si proietta già al momento in cui mostrerai il video a qualcuno. Inoltre, registrarti è un ottimo modo per trovare gli errori o identificare meglio i piccoli difetti o le sviste, analizzando il tutto con un occhio e un orecchio esterni che non puoi avere mentre sei impegnato in prima persona a suonare.
Quindi non avere paura di registrarti, anche se sospetti di essere tu stesso il giudice più severo: constaterai da te quanto questo semplice esercizio può essere utile.
Lasciati trasportare dalla musicalità del pezzo
Infine, è necessario porre una distinzione netta tra l’approccio che si utilizza quando si studia e quello che deve prevalere durante le esecuzioni di fronte a un pubblico.
Nel primo caso, infatti, prestiamo attenzione a moltissimi fattori che, nel loro insieme, determinano la buona riuscita o meno di un brano: la diteggiatura, la correttezza delle note, le legature e una serie di altri movimenti che devono essere svolti in un certo modo.
Tuttavia, così facendo si rischia di concentrarsi troppo su singoli frammenti, perdendo l’insieme che determina l’armonia e la melodicità del brano.
- Agrillo, Christian (Autore)
Durante le performance in pubblico, l’atteggiamento da seguire è completamente diverso: bisogna lasciare perdere i dettagli, che rischiano solamente di distrarre o, al contrario, di iperconcentrare sulla parte tecnica, prosciugando quella emotiva che costituisce il vero contenuto di molte composizioni tra le più belle.
Pertanto, durante un concerto o un esame, non possiamo metterci a controllare ogni singolo dettaglio, ed è fondamentale prestare attenzione alla musica, pensando solo allo svolgimento come dovrebbe essere nel suo insieme e lasciandosi trasportare da esso come da un’onda.
Questo accorgimento avrà dei risvolti prima di tutto sull’effetto, che sarà decisamente migliore, ma anche sulla riduzione della tua ansia da concerto, dal momento che ti aiuterà a non pensare a cosa ti spaventa e, anzi, seguire la musica ti aiuterà a esprimerti più liberamente.
Combattere l’ansia da concerto e imparare a suonare in pubblico
In base a quanto abbiamo detto finora, dunque, l’ansia che tipicamente coglie chi si sta preparando per suonare in pubblico è una sensazione comune, particolarmente diffusa tra chi è all’inizio della sua carriera musicale.
Da una parte, dobbiamo ammettere che un minimo di ansia è funzionale, dal momento che la paura di sbagliare ci spinge a prestare maggiore attenzione e ci invoglia a far meglio per evitare figuracce, ma quanto questa si fa particolarmente opprimente, è necessario correre ai ripari e, fortunatamente, i rimedi non mancano.
Imparare a gestire il pubblico è un compito complesso, che mette in difficoltà molti aspiranti pianisti e anche alcuni musicisti esperti, ma uno studio corretto può sicuramente costituire un’arma vincente, che aiuterà a tenere a freno le emozioni e mantenere la mente lucida sul brano che devi suonare.
Ovviamente devi imparare alla perfezione il brano che hai intenzione di eseguire, studiandolo in ogni sua parte e senza lasciare niente al caso: la consapevolezza di esserti preparato a fondo e di conoscere ogni punto dello spartito ti infonderà la sicurezza che ti serve.
Proprio in virtù di questa conoscenza non dovresti mai studiare a memoria: una volta di fronte al pubblico, questa potrebbe abbandonarti mentre sei in preda all’ansia, con il risultato che ogni tentativo di ritrovarsi sullo spartito sembra vano.
- Agrillo, Christian (Autore)
Impara piuttosto a maneggiare la scrittura e a seguirla mentre esegui il tuo pezzo, per limitare i rischi.
Ma anche l’atteggiamento mentale è fondamentale, specialmente quello verso te stesso: parti dal presupposto che anche i grandi maestri del passato commettono innumerevoli errori durante l’esecuzione, eppure si lasciano trasportare dalla musica senza farvi caso, riuscendo a trasmettere le emozioni più variegate.
E se possono permettersi di sbagliare loro, figurati se non puoi farlo tu: quindi, in poche parole, non perseverare nella ricerca di una perfezione che non esiste, ma sii indulgente con te stesso e cura l’aspetto emozionale dei brani che stai preparando, quello che ti aiuterà a fare leva sul pubblico quando ti ascolterà.
Ma soprattutto, sii pronto a reagire in caso dovessi incappare in un errore durante la performance, come una nota sbagliata. Anche in questo caso, ricorda che una piccola pecca di questo tipo rientra tra i dettagli di cui parlavamo prima: se sbagli una nota, riprendi il filo della musicalità del brano e vai avanti senza fermarti, cercando di coinvolgere il pubblico e raccontare le emozioni che vuoi trasmettere.
Anche i "GRANDI" pianisti sbagliano,ed è inevitabile…………
Complimenti Christian, ottima esibizione.
il concerto pubblico è l'occasione per "dare" qualcosa qualcosa. Richter diceva che non so dopo quanti concerti pubblici ha imparato a suonare la sonata in la minore di Mozart. Purtroppo l'unica possibilità per rendere in un'esecuzione pubblica è gradamente ridurre il divario tra pensiero e azione. A livello tecnico è trovare quell'autoascolto guidato dall'orecchio destro. A parte tutto questo, mi sembra che hai suonato molto bene, soprattutto con quelle "verve" che ci vuole in un'esecuzione pubblica.
Con stima
Alberto
articolo molto interessante!! Qui troqui ne ho trovato un altro a riguardo con alcune strategie pratiche!!
http://memorymusic.it/2-modi-per-evitare-il-panico-da-concerto/
Grazie a tutti per i vostri commenti. Un abbraccio!